Il Governo Meloni vuole cambiare la Costituzione per imporre un obbligo all'uso di termini italiani
Il Governo Meloni pare avere priorità assai curiose. Mentre c'è la guerra, l'inflazione e un vertiginoso aumento della povertà, loro vorrebbero modificare la Costituzione per inserire l'obbligo di usare i termini che dicono loro. Niente più basket ma pallacanestro, niente più smartphne ma telefoni intelligenti. Come ai tempi del fascismo.
Ed ovviamente, a chiedere un divieto alla libertà di linguaggio è un governo che usa termini stranieri che necessitano di articoli di giornale per capirne in significato:
Non va meglio col ministro che, pur di usare i termini della propaganda di ultra-destra, parla di “radical chic” in un ricorso a lingue anglofone che il fascio non avrebbe mai approvato.
E forse, solo in un governo come quello della Meloni potremmo trovare un ministro che, in una dichiarazione a favore della terminologia italiana, il riesce ad usare ben due anglicismi in una sola frase. D'altronde sono gli stessi che in Parlamento volevano tradurre il “dispenser” del disinfettante con “dispensatore” (in italiano vuol dire tutt'altro) e che poi hanno chiamato il ministero per la produttività nazionale “del Made in Italy”.
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