Il partito discriminatore di Adinolfi vede «derive discriminatorie» nella Costituzione


Seguendo Mario Adinolfi in ogni sua deriva, Mirko De Carli si è messo ad inveire contro la Corte Costituzionale a seguito della sentenza che ha sancito l'ovvio, ossia che la tutela della salute pubblica non è incostituzionale come sostengono il suo capo e Diego Fusaro.
Ma il consigliere di Riolo Terme diventa quasi comico mentre si professa «discriminato» da una Costituzionale che non gli permette di mandare gli altri in terapia intensiva al solo fine di piacere ad un elettorato neofascista e negazionista:



Fa alquanto ridere che a parlare di fantomatiche «derive discriminatorie» sia quel tale che plaudeva alla Corte Costituzionale per aver impedito un voto popolare sull'eutanasia. Ed è buffo dica che lui sarebbe il discriminato mentre chiede la discriminazione delle ragazzine trans sugli autobus o mentre si compiace per la discriminazione delle famiglie gay nonostante la Costituzione non imponga alcuna specifica sul sesso dei coniugi.
Davanti ad un discriminatore che si mette a frignare che lui si sentirebbe discriminato da chi tutela la vita, pare difficile trovare parole per descrivere il disagio che tale comportamento suscita.

Nel suo audio proclamo agli adinolfiniani, De Carli accusa i giudici della Corte Suprema di «usare i vaccini» per emettere sentenze che lui definisce «mannaia discriminatoria» verso chi ha messoa rischio la salute altrui:



Se possibile, nell'audio va ancora peggio. Lamentando che la Corte Costituzionale «ha confermato come valida e legittima» ogni misura presa a tutela della salute pubblica durante la pandemia, lui inizia a dire che «sono state tante le veglie su e già per lo stivale, a cui anche tanti di noi hanno partecipato, per pregare affinché la Corte Costituzionale si esprimesse garantendo la libertà di scelta vaccinale in ottemperanza all'articolo 32 della Costituzione».


E qui scopriamo che tra il pagare perché Putin sia fermato nel suo tentativo di far morire di fame quei milioni di ucraini a cui ha fatto stuprare le figlie e il pregare perché Adinolfi fosse risparmiato dal pagamento della multa derivante dalla sua violazione delle leggi, De Carli ha preferito la seconda. Ed ovviamente la preghiera diventa uno strumento di propaganda politica di cui abusare a piene mani.
Inoltre pare assurdo continui a citare a sproposito la Costituzione dopo che la Corte Costituzionale ha sancito che lui la interpretava in maniera errata.
Si inventa anche che, mentre i malati terminali andrebbero costretti con metodo coercitivi a subire torture sanitarie contro la loro volontà perché lo vuole Adinolfi, i no-vax avrebbero dovuto poter infettare i colleghi a nome della Costituzione. teoria che è stata anch'essa smentita dai giudici ma che De Carli continua a ripetere.

Nonostante lui dica che sarebbe giusto che l'orientamento sessuale tolga uguali diritti sociali ad alcune persone, che l'identità di genere garantisca la discriminazione delle ragazzine, è omettendo di osservare che la scelta no-vax avrebbe fatto ammalare gli altri che parla pure di «Una sentenza che conferma come corretta la decisione di porre la questione vaccinale come discrimine per una limitazione di alcuni diritti sociali, tra cui il diritto al lavoro e apre un varco pericoloso e preoccupante per future legislazioni che potranno limitar ei diritti sociali e civili dei lavoratori e dei cittadini».
In pratica, dice di temere che tutte le discriminazioni che lui invoca a danno dei gay possano toccare la sua persona. E dato che lui vuole che gli altri siano discriminati ma che lui possa fare tutto ciò che vuole, anche qualora le sue scelte dovessero avere ripercussioni mortali su altri, se ne esce dicenedo che lui avrebbe solo diritto e nessun dovere.
Immancabile è il suo invito alla mobilitazione contro la Costituzione, chiedendo che lui e la sua parte politica siano sollevati da ogni responsabilità civile a nome dei «diritti». Quegli stessi diritti che lui invita a calpestare se riferiti alle minoranze.
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