Provita Onlus chiede l'arresto di Msrco Cappato
Dopo aver minacciato le scuole che non discriminate gli studenti trans come lui esige venga fatto, Jacopo Coghe si è messo a starnazzare che lui esige l'arresto di Marco Cappato perché l'organizzazione forzanovista Provita Onlus si diverte un mondo a torturare i malati contro la loro volontà.
Dopo aver passato mesi a giurare che i reati penali dettati dall'odio dovessero essere ritenuti "libertà di pensero" da garantire si fascisti che vanno in giro ad aggredire i ragazzini gay per strada, è con l'ascesa della Meloni che Coghe ha iniziato a chiedere il sistematico arresto di chiunque disseta dal pensiero unico delle lobby evangeliche statunitensi da lui promuove al soldo di Mosca. Ed è con un populismo sconcertante che in un comunicato stampa afferma:
Uccidere non è un diritto civile e accompagnare una persona malata a morire, seppur all'estero, non è un atto di civiltà, ma un reato. Se Marco Cappato vuole farsi promotore del suicidio assistito, aiutando i fragili a porre fine alla propria vita anche oltre i limiti posti dalla Corte costituzionale, quindi violando la legge, andrebbe perseguito. Lungi dal voler essere giustizialisti, ma non procedere secondo legge significa legittimare non solo l'eutanasia e l'aiuto al suicidio assistito ma anche il modus operandi di Cappato che sembra essere disposto a violare la legge per far pressione sulle Istituzioni e sull'ordinamento italiano affinché vengano riconosciuti e legalizzate queste pratiche. Chiediamo quindi a Governo, Parlamento e Magistratura di intervenire affinché la giustizia faccia correttamente il suo corso e siano sviluppate, finalmente, tutte le politiche necessarie in supporto alle cure palliative, alle attività degli hospice e per l'assistenza ai malati e ai loro familiari come prevede dalla legge legge n. 38 del 2010.
Evidentemente Coghe pensa che i suoi seguaci siano idioti, dato che è evidente che nessuno dica che uccidere sarebbe un diritto come sostengono il suo Putin e il suo Kirill. Cappato sostiene infatti che un malato terminale abbia il diritto di scegliere di non essere torturato, il che è una cosa assai diversa.
Se Coghe ha in odio la libertà altrui e pretende di imporsi nella vita degli altri, forse dovrebbe farsi eleggere prima di giocare a fare il duce. E se Marco Cappato si è autodenunciato, è proprio perché ha deciso di mettere a repentaglio la propria vita pur di pretendere una pronuncia dei giudici sulla costituzionalità delle leggi liberticide difese da Coghe. Di contro, è da buon codardo che Coghe invoca l'arresto di chi si batte per la libertà di scelta dei cittadini mentre lui non rischia nulla nel chiedere che i malati di sclerosi multipla siano torturati per il suo sadico piacere.
E così, sui social scrive:
Potremmo dire che la giustizia dovrebbe fare il suo dovere e punisca chi promuove discriminazioni ai fragili, ma caso vuole che proprio Coghe si sia battuto insieme a Pillon per impedirlo.