Adinolfi tona ad elogiare l'illegalità
Mario Adinolfi sostiene che Marco Cappato andrebbe arrestato perché ha osato aiutare alcuni malati terminali a sottrarsi alle sue sadiche torture, sostenendo che sarebbe in virtù di leggi ritenute incostituzionali che ai sofferenti andrebbe impedito i poter decidere della propria vita dato che lui vuole siano obbligati a soffrire inutilmente.
Poi, però, elogia chi ha violato leggi giudicate costituzionali dalla Consulta, sostenendo che lui avesse il pieno diritto di mettere a repentaglio la salute altrui violando norme a tutela della salute pubblica. Ed ovviamente si dice eccitato davanti ad una Giorgia Meloni che vuole premiare chi non rispetta la legge, sostenendo che la legalità vada ritenuta un'opzione condizionata alle proprie convinzioni a patto che non preveda l'autodeterminazione die malati, il diritto di scelta delle donne o il salvataggio di bambini che stanno affogando nel Mediterraneo.
Rivolgendosi ad un pubblico di negazionisti, è pisciano in faccia alle famiglie delle vittime che il fondamentalista romano scrive:
Il suo sostenere che la legge e il rispetto delle norme sia un'opzione facoltativa, come si potrà poi pretendere che i preti pedofili non possano scimmiottarli dicendo di voler fare "resistenza" elle leggi contro la pedofilia provvedendo allo stupro di ragazzini? E perché assassini, stupratori e picchiatori di mogli dovrebbero accettare che la legge vieti atti che, stando all'ideologia di Adinolfi, andrebbero ritenute delle "libertà" da "difendere" contro uno stato malvagio che vuole toglierci la "libertà" dello stupro o la "libertà" di poter picchiare le donne.
Ed è molto grave anche il messaggio inviato dalla meloni, la quale cerca di convincere gli italiani che chi rispetta la legge è scemo. Meglio violarla e poi votare il partito che promette impunità a chi ha compiuto atti illeciti. D'altronde anche la mafia fa così, promuovendo i candidati che promettono maggior impunità ai boss.