I seguaci di don Bianchi attaccano Papa Francesco per la sua condanna di chi criminalizza l'omosessualità


Don Mirco Bianchi parrebbe ritenere che Dio sia inutile se non lo si nomina invano per incitare odio e promuovere discriminazioni. Un po' come fecero anche i nazisti che usarono la Bibbia per giustificare i campi di sterminio o i sudafricani che introdussero l'apartheid sulla base del brano biblico della torre di Babele. Per millenni, ogni più atroce violenza e ogni più efferato crimine ha visto citati pezzi decontestualizzati delle Scritture. E dato che don Mirco ha deciso di dedicare la sua vita alla promozione dell'omofobia, è con chiari intenti ideologici che cita il versetto che Pillon sostiene debba giustificare la sua omotransfobia:



Dato il personaggio, non stupisce che i suoi proseliti inizino a maledire Papa Francesco e si lamentino che il pontefice abbia osato condannare gli stati che criminalizzano l'omosessualità. Evidentemente loro apprezzano chi impicca o incarcera qualcuno per punire chi ama al posto di odiare il prossimo come fanno loro.
Inoltre è curioso che confondano orientamento sessuale e identità di genere, inventandosi che quelle parole dovrebbero negare l'identità delle persone transessualità ma anche giustificare l'odio verso chi non si conforma ai loro pruriti sessuali. Infatti, con buona pace per quella cricca, è un dato di fatto che un gay e un maschio e che una lesbica è una femmina.

Ma dato che don Mirco risulta anche lo stalker ufficiale di Fedez e Chiara Ferragni, insultandoli sui social in ogni occasione, il parroco di Gatteo a Mare scrive pure:



In realtà Fedez ha fatto una battuta sugli spoiler, ma si sa che una certa parte politica ama mistificare la realtà in quel loro ritenere che tutto vada messo a frutto per incitare odio. E se la falsa testimonianza di don Bianchi potrà corrompere un povero di spirito al suo incondizionato odio verso chiunque non discrimini i gay, probabilmente lui si sentirà appagato nella sua opera.
Infatti a creare la polemica è stato Gianluigi Nuzzi, conduttore del programma di propaganda populista "Quarto Grado". Ma il parroco di Gatteo a Mare pare non aver esitato un solo secondo nell'usare il suo abito talare come strumento con cui sostenere quella reinterpretazione dei fatti.
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