Il pastore Carollo sfotte pure i Måneskin
Pare che il pastore Luigi Carollo provi un odio incondizionato anche contro i Måneskin, mostrandosi tutto eccitato dalle critiche rivolte alla band da Uto Ughi.
Forse intenzionato ad andare dietro ad Adinolfi nell'insultare chiunque osi sostenere i diritti dei gay, è scrivendo in modo errato il nome del violinista che il pastore modenese scrive:
Non vorremmo insegnare al pastore il suo lavoro, ma non ci pare molto cristiano il suo sfottere la band in sfregio a quel Gesù a invitare a non giudicare. E sicuramente gli rende onore avere proseliti che si sentono nel diritto di dire che qualcuno provocherebbe "vomito" solo perché a loro non piace.
Ma forse il punto più preoccupante è un altro. Se ognuno ha i suoi gusti, ormai pare ci sia una gara a chi insulta maggiormente gli altri. Eppure nessuno li obbliga ad ascoltare i Måneskin e loro potrebbero tranquillamente non ascoltarli o esprimere i loro giudizi senza scomodare l'arte o la cultura. Ma a loro non basta, esattamente come quando pretendono un divieto ai matrimoni gay nonostante nessuno gli vieti di non sposare un gay o cone quando vogliono vietare l'autodeterminazione dei manali quando loro potrebbero farsi torturare quanto vogliono. Nel loro mondo tutto è contro qualcuno, mai per qualcosa. E tutto questo è molto, molto preoccupante.
Il bello è che Carollo accusa la band di offendere la cultura, ma lui sostiene cinvintamente un governo che come sottosegretario alla cultura ha scelto lui:
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