Il persecutore che si lamenta di chi è perseguitato
In Italia sono milioni di ragazzi che rischiano di essere resi vittima di violenze e di discriminazioni perché Adinolfi e Pillon sostengono che la loro presunta religione imporrebbe il dovere di promuovere l'odio omofobico, la sottomissione femminile e la sistematica tortura dei malati terminali. Ovviamente dicono che sarebbe in ode a Gesù che Salvini e la Meloni farebbero bene a promettere la morte in msre di chi ha altre credenze religiose, raccontando che la liro reinterpretazione del "cristianesimo" necessiti di leggi confessionali che impongano i loro presunti dogmi.
Ma dato che è a fini di marketing che Adinolfi ripete istericamente che lui vuole essere ritenuto "cristiano" contro ogni evidenza, oggi tenta di strumentalizzare chi subisce la violenza religiosa di chi si atteggia come lui:
Adinolfi non dice dove voglia andare a parare, forse accontentandosi di aver offerto il suo contributo all'odio verso i mussulmani e i comunisti. Eppure basterebbe leggere un qualunque libro di storia per scoprire che i presunti "cristiani" non sono mai stati parchi nel dispensare uccisioni, crociate e inquisizioni al fine di imporsi.
E sicuramente è un po' comico che a sostenere che i cristiani dovrebbero poter vivere indisturbati laddove rappresentano una minoranza (cosa sacrosanta) sia un tale che sostiene che dove i sedicenti "cristiani" sono la maggioranza bisogna imporre leggi confessionali che limitino i diritti degli altri. Chi perseguita i gay e i malati terminali non può lamentarsi se altri si comportano come lui.