La Meloni è corsa a Palermo in cerca del selfie elettorale
Mario Adinolfi ringrazia Giorgia Meloni per il lavoro svolto dalla polizia, senza spiegare in che modo la signora dovrebbe intestasti i meriti di quelle persone. Anche perché l'indagine è in corso da alcuni anni e sarebbe strano che il merito vada dato a chi è al governo da due mesi.
Poi inizia la solita retorica populistica sui meridionali che sarebbero mafiosi, omettendo di osservare che molti camorristi e mafiosi erano parte di quel partito a cui lui attribuisce il merito dell'arresto di Messina. Ad esempio, abbiamo Caruso che è indagato per 'ndrangheta, Valepicina per corruzione, Tintari per corruzione, Lombardo per mafia, Fidanza per riciclaggio, Fori per corruzione, Falcone per concussione, Rosso per 'ndrangheta, Niccolò per mafia, Creazzo per mafia, Misano per 'ndrangheta e Pittelli per 'ndrangheta.
Eppure il pokerista romano dichiara:
A pensarla così è anche il pastore Luigi Carollo, anche lui intento a sostenere che sarebbe grazie a Giorgia meloni se le indagini parte anni fa sono arrivate a conclusione grazie a chi indagava mentre lei era impegnata a vietare i rave party, a favorire gli evasori fiscali e a cancellare i tagli alle accise della benzina:
Pure Pillon si affretta ad attribuire al ministro che vuole vietare le intercettazioni telefoniche un arresto che le forze dell'ordine hanno potuto eseguire grazie alle intercettazioni telefoniche:
Insomma, una volta era Gesù a fare i miracoli, ora sarebbe la Meloni. Senza far nulla, sarebbe merito suo tutto ciò che avviene, tranne nel cado delle accise che lei avrebbe deliberatamente deciso di non tagliare dicendo che le sue scelte politiche sono colpa degli altri
Ma il problema non è tanto la solita corsa al selfi elettorale da parte della Meloni, ma la consapevolezza che l'arresto non ci sarebbe mai stato se fossero già entrare in vigore le norme della Meloni che mirano a vietare le intercettazioni telefoniche che sono servite alla cattura di Messina:
Ma né Adinolfi, né Pillon paiono curarsene.