Libero e la truffa dei fantomatici "psicologi italiani" che chiederebbero leggi anti-lgbt alla Meloni
Il pastore omofobo Luigi Carollo si dice eccitato da un articolo di Libero che starebbe circolando sulle pagine degli evangelici nel tentativo di corrompere i loro adepti alla discriminazione:
L'articolo appare come una evidente truffa ideologica, dato che la fantomatica "ideologia gender" è una mera invenzione delle lobby evangeliche statunitensi e non è un qualcosa di cui si dibatte negli ambienti scientifici. Quindi sarebbe davvero molto strano che fantomatici "psicologi" invochino l'intervento di Giorgia Meloni contro un qualcosa che esiste solo nei comizi di Giorgia Meloni pronunciati davanti ai neonazisti spagnoli sulla base delle truffe ideologiche create dall'organizzazione forzanovista Provita Onlus.
L'articolo (se così lo si può definire) è e firma di Marco Respinti, ossia uno dei co-fondatori di Provita Onlus quando la loro riviste veniva ancora stampata dalle sorelle di Roberto Fiore e prodotta in una sede di proprietà del leader di Forza Nuova:
Il testo dell'articolo di Libero pare voler scimmiottare la peggior propaganda nazifascista, assentendo un'infinità di sciocchezze e di imprecisioni atte a cercare di ingannare il lettore:
Stop immediato a qualunque sperimentazione manipolatrice sul corpo di ragazzi e ragazze: l'ideologia gender che turlupina tanti giovani sofferenti smerciando l'illusione del «cambio di sesso», produce solamente rovine fisiche e psicologiche. È quanto chiede con una lettera non (con rispetto parlando) la Conferenza di San Vincenzo, ma nientemeno che la Società Psicoanalitica Italiana al presidente del consiglio, Giorgia Meloni.
Precisato che loro sono ben disposti a definire al maschile la presidentessa Meloni per assecondare il suo voler essere chiamata "signor presidente" al fine di compiacere i sessisti, si inventano che avere il medesimo ristretto verso le persone transessuali provocherebbe fantomatici «rovine fisiche e psicologiche».
Ovviamente a dirlo non sono «gli psicologi italiani» come afferma il titolo di Libero, ma un tale Sarantis Thanopulos che firma la sua lettera a nome del direttivo di un'associazione privata che da anni attacca le persone transgender:
Nella sua lettera, Thanopulos esprime "grande preoccupazione" per l'uso di farmaci inibitori dello sviluppo puberale e chiede di "avviare una rigorosa discussione scientifica sull'argomento". Peccato che siano appena stati stati pubblicati gli Standards of Care della WPATH. 8 edizione, le linee guida di riferimento in tutto il mondo per quegli aspetti e che affrontano tali situazioni, alla cui stesura hanno partecipato e sono state consultate società scientifiche.
Evidentemente a lui non piacciono le contusioni a cui è arrivato il mondo scientifico e spera che fare appello a Simone Pillo, Lucio Malan o Jacopo Coghe possa portare ad imporre le sue idee grazie agli esponenti delle lobby omofobe che dell'omotransfobia hanno fatto una professione.
Sulla base della lettera di Thanopulos attribuita a tutti gli psicologi italiani, Marco Respinti rilancia la peggior propaganda di Provita Onlus contro le persone transessuali, sfoderando i soliti slogan che anche l'ex senatore Simone Pillon ha racchiuso nel suo manuale per omofobi. E così scrive:
Scansati i genitori, la rumorosa lobby della «transizione» cerca infatti di annegare la sofferenza di certi minorenni dentro il pentolone dei preparati bloccanti lo sviluppo puberale e delle operazioni chirurgiche devastanti. Ma produce soltanto chimere più disagiate di prima nell'animo e scempiate nelle carni. Ché, qualunque cosa dicano i pifferai magici che amano fare i transgender con il corpo degli altri, il sesso una persona mica se lo cambia mai davvero: si mutila soltanto. E infatti la moda si sta rapidamente invertendo, con frotte di adolescenti e giovani che aspirano a tornare indietro, benché talvolta sia troppo tardi. Libero se n'è occupato mercoledì, de- nunciando lo tsunami LGBT+ sui canali RAI finanziati dai cittadini e ricordando che chi di transizione sessuale ferisce, di transizione sessuale si ferisce. Del resto contro i bloccanti anti-puberali sono schierate anche le femministe radicali, donne la cui rabbia contro gli uomini distingue bene fra i sessi.
Il riferimento alle "femministe radicali" riguarda la solita Marina Teerragni, che da anni è impegnata ad aiutare Simone Pillon e le organizzazioni forzanoviste a promuovere odio contro le persone trans. Si inventa che le persone cambierebbero sesso "per moda" mentre fantastica su operazioni chirurgiche che è proprio la destra a voler infliggere alle persone. Ovviamente tira in ballo i bambini giurando che a loro serva discriminazione e odio, lanciando pure la petizione di Provita Onlus che chiede che la Rai censuri ogni rappresentazione delle persone lgbt in stile Putin.
E qualora ve lo stesse domandando, il virgolettato del titolo è falso e la lettera di Thanopulos, per quanto discutibile, mai cita la fantomatica "ideologia gender" che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha fatto teorizzare ad un sacerdote indagato per abusi sessuali sui novizi.
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