Oltre il surreale. Feltri tenta di incolpare le sinistre per le decisioni della Meloni
La Meloni ha chiesto voti promettendo il taglio delle accise, accusando il vecchio governo di non praticare tagli che lei giurava di poter fare. Poi, dopo le elezioni, non ha mantenuto le promesse fatte e ora di tenta di sostenere fosse ovvio che quanto lei prometteva non era attuabile e che è cretino chi le ha creduto.
Ma suscita un certo imbarazzo vedere il sui partito che chiede a Feltri di difendere la loro leader con la solita retorica contro "le sinistre".
Peccato sia stata la Meloni (e non le sinistre) ad aver deciso di non rinnovare lo sconto delle accise, preferendo regalare soldi alle squadre di cacio, agli evasori e a chi guadagna 85mila euro. E le tasse di cui parla Feltri sono quelle con cui si è dovuto sanare il disastro economico a cui Berlusconi, Salvini e Meloni portarono l'Italia prima di essersela data a gambe levate.
Possono inveire contro la sinistra auanto vogliono, ma con Draghi la benzina costava 1.6 euro al litro, con la Meloni 2.2 nonostante il prezzo della materia sia diminuito del 40%.
Insomma, quelli di Fratelli d'Italia paiono convinti di potersela cavare facendo opposizione ad un governo non più in carica, ma qualcuno dovrebbe dirgli che dono loro al governo e che sono loro a doversi assumere le responsabilità delle loro scelte. Altrimenti vadano all'asilo, non a Palazzo Chigi.
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