Pillon chiede la censura dell'omosessualità in Rai, inveendo istericamente contro Sanremo
Dopo il senatore Lucio Malan, anche il leghista Simone Pillon tenta di sostenere che la Rai sarebbe cosa sua e che con il canone degli altri vada prodotto solo ciò che piace alle organizzazioni forzanoviste a lui vicine.
Rilanciando l'ideologica campana di Jacopo Coghe volta a chiedere un divieto a qualunque rappresentazione dell'omosessualita nello stile delle leggi anti-gay introdotte in Russia dal loro amatissimo Putin, scrive:
Pillon tenta così di sostenere le teorie di Putin e di Coghe riguardo alla necessità di corrompere i bambini all'omofobia, inventandosi che la natura sarebbe ideologica e che l'orientamento sessuale possa essere propagandato.
Ovviamente inveisce anche contro Sanremo, irridendo la comunità gay con la sua consueta arroganza mentre si appella alla truffa ideologica della fantomatica "ideologia gender". Ed ovviamente pare essersi dimenticato che gli italiani lo hanno dovuto profumatamente pagare per anni, nonostante la stragrande maggioranza del popolo italiano provasse orrore davanti a ciò che Pillon diceva e scriveva a loro spese.