Giorgia Meloni punta sul revisionismo storico che esalti l'anti comunismo
Tutti i peggiori dittatori hanno sempre cercato di riscrivere la storia secondo i propri interessi. Per questo motivo appare molto preoccupante che anche Giorgia Meloni voglia emularli, creando una narrativa che esalti gli eroi "di destra" che lei dice abbiano lottato contro i malefici sovietici che sconfissero Hitler prima che i russi gli diventassero simpatici perché il amato Putin ha mostrato al mpondo quanto fosse "cristiano" nell'ordinare lo stupro di minorenni ucraine:
E così la propaganda meloniana è andata a pescare un giovane polacco che si è immolato per protestare contro il partito comunista sovietico, che non aveva nulla da spartire con quello italiano, seguito da milioni di Italiani presi per mano da Berlinguer. E tace su come i comunisti italiani si opposero ai regimi nazi fascisti che distrussero l'Europa e milioni di vite, spesso pagando con la vita la loro lotta per la libertà. Non come certi fascisti che fecero di tutto per sostenere la dittatura.
Il 7 ottobre del 1943, ossia la settimana antecedente la razzia del Ghetto ebraico, Salvatore Meloni è tra i 2.000 carabinieri di stanza nella capitale arrestati, disarmati e deportati dalle milizie nazifasciste per volere di Kappler e del ministro repubblichino Rodolfo Graziani. E quel ministro non era certamente comunista:
La Meloni non lo ricorda o non avrebbe "eroi di destra" da strumentalizzare a sfregio della loro vera storia. Inoltre il 13 gennaio 1998 anche Alfredo Ormando si diede fuoco in Piazza San Pietro, ma probabilmente quella ricorrenza non interessava alla propaganda meloniana, dato che un gay che si uccide contro quel pregiudizio che la Meloni cerca di promuovere non è di interesse per la revisione storica che il suo partito vuole promuovere.