Provita Onlus arruola Giorgio Armani e lo trasforma in un simbolo delle lobby anti-gay
È citando Giorgio Armani che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus tenta di sostenere che i gay sarebbero persone "anormali" e che si amerebbero solo per "trasgressione", di fatto sostenendo che si sarebbe "normali" solo se si condividono le stesse pulsioni sessuali di quel loro presidente che faceva soldi offrendo sconti sulle prostitute di Praga agli studenti:
In realtà Armani stava parlando di una coppia che ha chiuso la sua sfilata a Milano, anche se Provita Onlus tenta di lasciar intendere che lo stilista abbia consacrato la loro crociata contro la vita e la famiglia di chi non è rappresentazione delle fantasie sessuali del loro Jacopo Coghe.
L'intervento tagliuzzato dall'organizzazione forzanovista era questo:
È una scelta precisa. Si parla di un uomo e di una donna che si vogliono bene, che si amano. Facciamo vedere questa realtà che piace a tutti: poi ci sono le trasgressioni, le varianti, le modernità. Vanno bene, non dico nulla naturalmente, ma mi piaceva rivedere una coppia carina.
E già qui c'era molto che non andava. Ad esempio, Vladimir Luxuria ha osservato che "Se una coppia etero piace a tutti vuol dire che piace anche a tutti i gay, lesbiche e trans. Se non avviene il contrario allora significa che sono solo alcuni etero a cui le coppie lgbtqia+ non piacciono?".
A detta dell'organizzazione di Jacopo Coghe, quella è la tesi che l'omofobo dovrebbe trarne mentre loro si battono affinché chi commette reati dell'odio sia dispensato da ogni possibile aggravante.