Prosegue la campagna contro de donne delle destre
L'interruzione volontaria di gravidanza è un diritto, ottenuto per via referendaria dopo che milioni di donne sono state ammazzate e costrette a subire violenze sui loro corpi. E se a Jacopo Coghe e a Simone Pillon pare dare molto fastidio che le donne non vengano costrette con la forza ad obbedire ai loro ordini, non si capisce con quale diritto dicano che loro avrebbero deciso che i diritti non sarebbero diritti:
D'altronde loro sono quelli che dicevano che i resti dettati dall'odio dovrebbero essere ritenuti un loro "diritto" da maschi eterosessuali di estrema destra che puntano il dito contro le dinne quando un uomo scappa dopo averle ingravidate. Infatti loro vogliono costringere le donne a parto, ma mai hanno proposto di andare a ripescare i maschi che le hanno messe incinte.
Quasi comico è anche come sostengano che un nascituro dovrebbe avere più diritti dei bambini che vengono lasciati morire affogati nel Mediterraneo o di quei ragazzi già nati che loro perseguitano sulla base del loro orientamento sessuale, peraltro urlando contro il diritto all'aborto mentre si oppongono all'educazione sessuale nelle scuole.
Dalla loro parte c'è pure Eugenia Roccella, l'unica ministra alle pari opportunità che pare capace di sostenere che «purtroppo» esistono dei diritti:
“Purtroppo sì”. Ecco il valore che la ministra Roccella attribuisce alla libertà delle donne di decidere sul loro corpo, sulla loro vita.
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