Adinolfi dice che chi vuole esercitare i propri diritti deve prima sparargli. Il suo immaginario violento pare fuori controllo
Mario Adinolfi dice che lui vedrebbe violenza in chi contesta il suo sostenere che le donne andrebbero costrette con la forza a partorire contro il loro volere. E dato che lui ama essere melodrammatico, giura che lui non smetterà di chiedere che le sue figlie siano provate da ogni diritto di scelta se non verrà freddato. Peccato che il suo evocare omicidi e violenze che nessuno ha mai minacciato non fa che sottolineare l'indole violenta del partito che invitava a «riempire di botte» le donne trans.
Forse Adinolfi non si rende conto della gravità delle sue parole. Sarà a che che lui è il mistificatore professionista che accusa gli ucraini di "fare la guerra" a Putin mentre rutta sui vaccini, ma suscita sconcerto il suo tentare di far passare una mancata buona accoglienza. E per lui la sofferenza delle donne diventa pretesto per giocare al far west, mostando un degrado etico e morale assai preoccupante.
L'unica violenza reale è quella che lui vorrebbe esercitare contro il diritto di scelta delle donne, arrivando a dichiarare che chi vuole esercitare un diritto garantito dalla legge dovrebbe prima ucciderlo.
Ed è quasi comico come nello stesso post il signor Adinolfi accusi i contestatori di essere violenti mentre li istiga a sparargli. O è completamente scemo, o sa molto bene che non ha nulla da temere perché sa che non ci sono violenti che potrebbero dar seguito alle sue ambizioni suicide. Inoltre neppure spiega dove vedrebbe espresso un pensiero atto a "colpirlo", dato che qualcuno sta semplicemente dicendo che Adinolfi dovrebbe smetterla di mettere becco nella vita altrui e di sognare leggi in stile talebano che costringano le donne a subire le sue pretese.
Ovviamente non c'è alcuna istigazione all'odio nella contestazione delle posizioni medioevali, contrariamente a quella che lui difese nel suo contrasto al ddl Zan sostenendo che l'odio fosse "libertà di opinione". E a dirci che lui non conta praticamente nulla non sono gli altri, ma i dati delle urne. Sono infatti i risultati elettorali a sancire la sua irrilevanza politica. Ciò, però, non toglie il diretto a poter provare orrore e disgusto verso l'ideologia da lui promossa: come lui è libero di avere le sue posizioni, gli altri sono liberi di reputarlo ridicolo, senza che ci sia bisogno di sparare a nessuno.
A proposito, ma l'Adinolfi che vede "istigazione all'odio" in chi protesta per la sua presenza al convegno contro il diritto di scelta delle donne è lo stesso Adinolfi che invita a firmare la petizione di ByoBlu contro la presenza di Zelensky a Sanremo? Ed è quello stesso Adinolfi che invitava i suoi a «prendere i fucili» contro la legge Cirinnà?
Perché se Adinolfi giura su Gesù che sarebbe "istigazione all'odio" affermare che la sua presenza non gradita, come potremmo chiamare il suo invitare i propri proseliti ad uccidere chi non cerca di impedire i diritti altrui? E perché Adinolfi ha in mente solo fucili e pistole, quasi non bastasse il suo dirsi disposto a finanziare i massacri russi in cambio di uno sconto sulla benzina?
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