CasaPound spalleggia Adinofli nell'aggressione squadrista a Dario Accolla


È ricorrendo loro consueto squadrismo che le lobby integraliste vogliono chiarire che chiunque dissenta da loro pensiero unico dovrà temete per la propria incolumità. Esattamente come avveniva ai tempi dei nazifascismo e come accade ancor oggi nella loro amata Russia.
Tu dici qualcosa che a loro non piace? Loro si inventano una qualche menzogna con cui aizzare chi si nutre alla loro fonte dell'odio a vomitare malvagità, calunnie e diffamazioni, magari arrivando anche alle minacce di morte.

Tutto è iniziato quattro giorni fa, quando Mario Adinolfi ha mistificato una evidente irrisione della propaganda omofoba da parte di Dario Accolla, ha ignorato i commenti che ne spiegavano il senso e ha invitato i suoi all'odio pubblicando degli screenshot decontestualizzati che si è premurato di trafugare dal profilo di un privato cittadino. I frutti non si sono fatti attendere, dato che oggi sono arrivate le prime minacce di morte al professare, peraltro condite da teorie suprematoiste.

E dato che fomentare odio mediante menzogna è quanto più eccita la destra, anche Francesca Totolo di CasaPound si è appellata a quelle mistificazioni per chiamare all'odio i camerati:



Evidentemente sia la Totalo che Adinolfi si dichiarano incapaci di comprendere semplici messaggi che si trovavano in calce al post da loro strumentalizzato:



Dato che il pubblico della Totalo è perlopiù composto da violenti che non attendono altro che essere istigati all'odio dalla loro procacciatrice di discriminazione, inizia la solita litania di insulti personali, minacce ed offese:















Non solo andrebbe notato come questa gente sia felice di non capire niente e di farsi prendere in giro dai loro procacciatori di odio, ma anche come risultino incapaci di argomentare le loro teorie e ricorrano a volgari insulti omofobi e squallide allusioni sessuali. E tutto ciò è ancora più grave quando la mandante di queste violenze si scatta selfie col collezionista di busti di Mussolini a cui Giorgia meloni ha dato la presidenza del Senato.

Non solo, è anche una neofascista che nega il fascismo e che fa pubblica libro in cui sostiene che l'antifascismo sarebbe una "emergenza" agli occhi della destra populista. A pubblicarlo, ovviamente, è la casa editrice vicina a CasaPound che Salvini scelse come editore della sua autobiografia:



Da parte nostra esprimiamo la più totale solidarietà ad Accolla, dato che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa significhi essere al centro degli attacchi squadristi di questa gente e sappiamo quando sia brutto essere bombardati da centinaia di messaggi violenti e altamente diffamatori.
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