Il partito di Adiniolfi punta sull'omofobia: «Vedremo chi avrà il coraggio di titolare: una lesbica alla guida del Pd»
Ci spiace per Mirko De Carli, ma il titolo che lui propone in qualità di dirigente del partito omofobo di Mario Adinolfi non sarebbe questione di «coraggio». Forse rientrerebbe nella depravazione morale di cui lui pare promotore, ma sicuramente non sarebbe coraggioso il codardo che dovesse accogliere il suo invito all'omofobia come strumento di attacco alle idee altrui:
Quindi ci dica De Carli. la gente dovrebbe votare lui solo perché lui si vanta di fare sesso con donne. O dovrebbe votare Adinolfi perché lui ama urlare ai quattro venti il suo amore per il sesso bareback? O forse bisognerebbe parlare di ritti, tutela della salute, sanità pubblica e precariato visto che quelli sono i temi di dibattito proposti Elly Schlein.
Ma forse sarebbe difficile attendersi altro da un partito che promuove discriminazione e che non perde occasione per irridere l'omofobia. Ad esempio, la loro Carlotta Toschi pare ridere tantissimo davanti al un proselito del pastore omofobo Luigi Carollo che irride l'omofobia in calce ad uno scatto che mostra quel De Carli che voleva vietare alle persone trans di poter usare i mezzi pubblici senza subire discriminazione e qual pastore che usa la sua chiesa per sostenere che Dio voglia la discriminazione delle famiglie lgbt:
L'occasione è stato l'ennesimo comizio organizzato nella chiesa dei coniugi Carollo, da mesi impegnata a fare campagna elettorale per Fratelli d'Italia e per Mario Adinolfi.
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