Il pastore Carollo vuole "curare" le persone trans con la preghiera in nome di Nicola Porro

Il evangelico Luigi Carollo pare letteralmente ossessionato dai gay e dal cercare di corrompere all'omofobia i propri proseliti. E così, lo troviamo a citare la trasmissione di propaganda di Nicola Porro per sostenere che qualcuno vorrebbe far cambiare sesso ai bambini di tre anni.
Ovviamente va premesso che Porro ha cercato di imporre un pensiero unico sulla disforia di genere attraverso l'opinione priva di contraddittorio di tale Stella O’Malley, esponente di un gruppo anti-trans chiamato "Sex-matters". Tanto basta a capire su quali base ideologiche Carollo si lanci nel chiedere la prigione per chi non nega un'identità agli adolescenti:

Carollo non è nuovo a sostenere che i genitori omofobi dovrebbero "curare" i figli gay perché lui li ritiene anormali ed espressione del demonio. Nel 2020 diffuse anche alcuni video-proclami rivolti agli omofobi in cui lui sosteneva che «chi ha avuto una buona educazione non può diventare trans».

Date le premesse, oggi urla che la disforia di genere (che non è una malattia) andrebbe «curata» e che lui è certo possa essere «curata anche con la preghiera» in quel suo solito uso politico e discriminatorio della religione. Si inventa anche che in Europa starebbe «chiudendo la clinica più importante in Europa per il cambio di genere».
Peccato che ad essere cambiato sia il sesso, dato che il genere è insito nella persona e per sua definizione non può essere cambiato. E il sostenere che la chiusura della Tavistock clinic di Londra dovrebbe indicare «un cambiamento di rotta sui baby-trans» come sostiene Giuliano Guzzo dalle pagina dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus è una bufala inventata dalla propaganda delle lobby anti-gay. E non solo perché i "baby trans" sono una loro pruriginosa fantasia, ma perché la clinica sta chiudendo per essere sostituita con due nuove cliniche in grado di soddisfare le richieste.
Ed anche qui lascia un po' stupiti che Carollo dica che lui prega Gesù chiedendo di impedire che i bambini possano avere accesso a cure ospedaliere perché a lui sgraditi.

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