Jacopo Coghe si riscopre negazionista dei cambiamenti climatici, in linea al pensiero unico dei populisti
Matteo Salvini pare orgoglioso di come la sua Lombardia sia la regione più inquinata d'Europa, motivo per cui si è messo a raccogliete firme per garantire la presenza di mezzi inquietanti sulle strade. E dato che la destra propone un pensiero unico incentrato sull'esaltazione di ogni forma di egoismo, non stupisce che il loro Nicola Porro neghi i cambiamenti climatici e che il loro Maurizio Belpietro dedichi ampi spazi a chi sostiene che respirare smog sia salutare per i nostri figli.
Ad essersi unita all'allegra combriccola è arrivata anche l'organizzazione forzanovista Provita Onlus che, scimmiottando gli slogan dei no-vax fedeli al loro Putin, sostiene sia in atto una «tirannia ambientalista» che loro sostengono rappresenti «minaccia il progresso sociale dei popoli». Insomma, Jacopo Coghe preferisce far morire fi leucemia un un po' di bambini morti piuttosto che fare fatica separare i rifiuti di plastica da quelli di carta.
In quella loro abitudine a ripetere sempre le tesse balle nella convinzione che una bugia ripetuta all'infinito verrà percepita come una verità, i forzanovisti di Provita cercando id spaventare i loro proseliti sostenendoci he qualcuno ritenga che l'uomo sia “il cancro del pianeta” e che esisterebbe una fantomatica “lobby ecologista” rappresentata da “i sacerdoti della religione ambientalista”, che rompono le scatole con chi vuole sgasare col proprio suv davanti alle scuole.
Citando testi a casaccio presi dai più noti negazionisti dei cambiamenti climatici, è in ode ad un Salvini che vuole garantire mezzi inquinanti sulle nostre strade che giurano che non ci sarebbe alcun cambiamento climatico e che qualcuno starebbe "ingenerando un ingiustificato terrore per una prossima fine del mondo".
In un volo pindarico, passano dal sostenere che l'inquinamento è cosa buona a giusta all'inveire contro i diritti delle donne, contro l'uso di contraccettivi e contro il sistematico impego della donna a fini riproduttivi:
Le radici “culturali” di questa tirannia ambientalista affondano nel malthusianesimo, una dottrina economica che, sbandierando il falso mito del “sovrappopolamento mondiale”, mira a imporre politiche fondate sul controllo delle nascite e la limitazione dello sviluppo demografico. Non a caso, questa ideologia anti-umana propaganda gli stessi strumenti cari all’attuale società dello scarto: a partire dall’aborto, la contraccezione e in generale i cosiddetti “diritti sessuali e riproduttivi”, volti a impedire che vengano al mondo nuovi “cuccioli d’uomo”; l’eutanasia, finalizzata a eliminare gli esseri umani considerati ormai improduttivi; nonché l’ostilità verso la famiglia, baluardo di quei valori che la mentalità modernista imperante mira a scardinare.
Praticamente le loro solite menzogne. Dicono che la mancata promozione dell'omofobia significherebbe mostrare "ostilità" verso la loro idea di "Famiglia". Usano virgolette per definire i diritti delle donne, mentono sul fatto che l'eutanasia riguarderebbe i diritti dei malati terminali e non certamente di inesistenti "Improduttivi" come sostiene Adinolfi e introducono l'agenda delle lobby evangeliche statunitensi di estrema destra che chiedono un divieto ai metodi contraccettivi.
Ovviamente dicono che esisterebbe non "diritto" all'inquinamento come sostenevano esistesse un "diritto" alla discriminazione. In attesa che sostengano che anche i preti pedofili starebbero esercitando una "libertà" agli occhi di Jacopo Coghe, scrivono:
Questi dispositivi si fondano su una visione ideologica e irrazionale dell’ambiente e contraria ai Diritti e alle Libertà fondamentali degli esseri umani: non hanno nessuna ricaduta effettiva sull’inquinamento che è invece un problema da combattere, ma limitano le libertà dei cittadini, impoveriscono il loro tenore di vita, modificano le loro abitudini alimentari (per esempio, incentivando il consumo di insetti) e arricchiscono solo chi detiene il monopolio degli investimenti e delle tecnologie “green”.
Spiegato come loro sostengano che ogni loro egoismo e ogni loro atto contrario al bene comune debba essere ritenuta una loro "libertà", chiedono che la loro Giorgia Meloni si impegni a garantire il diritto di inquinare.