Mario Adinolfi attacca gli spagnoli, dicendosi contrario all'autodeterminazione
Mario Adinolfi si dichiara contrario all'autodeterminazione altrui, confermando il suo ritenere che sarebbe preferibile costringere gli altri ad essere come dice lui e a fare tutto ciò che decide lui.
Chiamato in causa da Adnkronos per il suo ruolo di omofobo professionista, attacca la norma spagnola che riconosce il diritto all'autodeterminazione degli adolescenti, asserendo che lui avrebbe deciso che la "verità" è che bisognerebbe negare il diritto all'esistenza di chi non è espressione dei suoi pruriti sessuali. Tanto lui può già fare tutto ciò che vuole, quindi perché mai dovrebbe permettere agli altri di poter fare altrettanto dal momento che lui fa soldi con il business della discriminazione? E così scrive:
Premesso che nessuno gli ha conferito il diritto di decidere quale sarebbe la "verità" da imporre agli altri, il suo sostenere che l'identità sarebbe "ideologia" pare far trasparire tutta la sua violenza ideologica. E non va meglio quando inizia a dire che i figli sarebbero proprietà dei genitori e che chi ha la sfortuna di crescere in famiglie omofobe dovrebbe essere penalizzato. Inoltre anche il suo tirare in ballo l'età pare una farsa, dato che lui è contrario anche al cambio di sesso dei maggiorenni.
Arriva poi il passo in cui lui, in qualità di uomo di destra con idee di destra, chiede ai leader di sinistra di farsi promotore delle sue rivendicazioni. Ed ovviamente cita Sanremo a casaccio, così da sostenere le polemiche di destra contro chi non promuove la discriminazione come fa la destra.
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