Nicola Porro si agita davanti all'elezione di Elly Schlein, inveendo contro l'ecologia e i diritti delle minoranze
Secondo Nicola Porro, affermare che Elly Schlein è «una donna che ha vinto a nome di tante altre donne» lo legittimerebbe a sostenere che quei cattivoni della sinistra vogliano dire che «la Meloni non è una donna, la Meloni non è niente, la Meloni non esiste».
Peccato che nessuno lo abbia mai detto, anche se è curioso che Porro non si appelli al "signor presidente" usando il maschile secondo volere del signor Meloni quando tenta di sostenere che lui sarebbe una donna che darebbe voce al mondo femminista. Ed è agitandosi come un forsennato che lo troviamo a sbraitare:
Terminato il teatrino, è in un articolo pubblicato sul sui sito di propaganda che dice praticamente le stesse cose che l'hanno fatto infuriare. Evidentemente tutta la sceneggiata era solo una polemica gratuita e infondata:
Lasciando intendere che i populisti provino disprezzo verso chi non condivide la loro ideologia fondata sull'inquinamento, il negazionismo scientifico, il razzismo, il sessismo e l'omofobia, è appellandosi agli slogan dei negazionisti che sul sito di porro leggiamo:
Insomma, chi non si omologa all'ideologia populista va tacciato di essere schiavo di un fantomatico "mainstream". E ovviamente bisogna urlare che a loro i migranti fanno schifo, che loro sono felici che le persone lgbt siano discriminate, che loro se ne fregano dell'elogia.
Ma se è quasi comico si lamentino che gli altri non sono leghisti, surreale è come sostengano che il bene comune sarebbe una forma di egoismo. D'altronde loro assicurano che non volere che altri possano scappare da fame e guerra o il dire che il futuro delle prossime generazioni non vale la fatica di fare la raccolta differenziata dei rifiuti sarebbe altruismo.
Dato che Porro si rivolge ad un pubblico populista, non stupisce che attacchi donne e gay, dato che il suo pubblico non tarda a ostentare che loro sono omofobi e sessisti:
Stia sereno Porro, tanto non è questa gente che si rivolge Elly Schlein. Più che altro lascia basiti che il signor Meloni accetti di puntare ai loro voti.