Provita torna ad appellarsi a Giorgia Meloni perché garantisca la discriminazione degli studenti trans
Pare evidente che l'organizzazione forzanovista Provita Onlus sogni la sistematica discriminazione degli studenti trans oltre alla totale censura dei gay in televisione. Ma ciò non non pare un motivo sufficiente a legittimare i loro attacchi a chi garantisce che le scuole siano un luogo sicuro per tutti i ragazzi e che nessuno debba essere reso vittima di violenze.
A suscitare la loro ira è ancora una volta la carriera alias, ossia un mazzo con cui gli studenti trans possono scegliere di essere chiamati col nome di adozione anziché con quello di battesimo. Se pare evidente che sia lo stato a dover promuovere partiche di buonsenso a tutela dei minori, il loro Jacopo Coghe ha diramato un comunicato stampa in cui dichiara:
Gravissimo che il Ministero del Lavoro e l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia si facciano promotori di un corso totalmente impregnato di ideologia gender indirizzato ai docenti delle scuole Medie, Licei e altri Istituti secondari di secondo grado di Brescia. Si parlerà di “superamento del binarismo” sessuale, e del “processo di transizione e ricadute sulla scuola, nome di elezione, carriere alias”. Proprio la carriera Alias è uno strumento per trattare bambini ed adolescenti sulla base della loro identità di genere, cioè la soggettiva percezione di appartenere a un certo genere: uomo, donna, transgender, genderqueer, non binario, agender o altro, anche non conforme al sesso biologico. Questo regolamento oltre ad essere illegale rischia di instillare negli studenti il dubbio di essere nati nel corpo sbagliato. La scuola non può essere il terreno di propaganda delle istanze LGBTQIA+.
Quindi il rispetto sarebbe un atto «gravissimo» perché lo dice Jacopo Coghe. E davvero a renderlo «illegale» dovrebbe essere l'opinione di un'organizzazione forzanovista impegnata nella promozione delle discriminazioni?
Se Provita Onlus forse sogna la censura delle opinioni come in epoca nazifascista, pare puro buonsenso che si parli dei benefici psicologici delle carriera alia. Ed ovviamente Coghe non ha citato quel tema del dibattito, forse temendo che poi si sarebbe capito che lui lui rema contro il bene del minore:
E mentre l'organizzazione forzanovista si appella a Giorgia Meloni perché «il Governo intervenga, ritiri il patrocinio del Ministero del Lavoro all’iniziativa ed emani subito delle linee guida per riportare la legalità nelle scuole fermando la Carriera Alias, prima che sia troppo tardi», la loro idea di rispetto verso il rispetto emerge anche da questo loro post:
Qui non siamo davanti a critiche dettate da divergenza di valori o di opinioni, ma davanti a roba da ragazzini delle medie. E sinceramente chi scrive questa roba dovrebbe smetterla di cercare di allungare le loro mani sui bambini per granatiere che la loro vita sia rovinata dalla loro ideologia.