Salvini sogna la censura e tona a chiedere un divieto ad ogni pensiero critico sul suo operato


La Lega pare avere la coda di paglia, dato che Matteo Salvini minaccia chiunque osi lametarsi del razzismo ma poi si sente chiamato in causa da chiunque parli di razzisti. Ricorrendo al vittimismo per lamentarsi di come in Italia esista ancora il diritto di opinione, scrive:



Se ovviamente non è la Lega a dover decidere se le verità debbano essere ritenute "insulto" solo perché sgradite a chi fa soldi incitando odio contro gli stranieri, va ricordato che già in passato i giudici decisero che non è reato asserire che la Lega è un partito razzista dato il sussistere di elementi oggettivi a sostegno di quella tesi.

Inoltre Sanremo non c'entra nulla, dato che il commento non è stato fatto all'Ariston ma attraverso un profilo social che la propaganda leghista vorrebbe fosse censurato:



Ed il bello è che Salvini non è solo razzista verso gli stranieri, ma ha fatto gran parte dei suoi soldi (ovviamente tenuti all'estero) predicando odio contro gli italiani:





Se è pur vero che resta incredibile che dei meridionali votino un partito che voleva metterli nei forni crematori, inaccettabile è che il Governo non perda occasione per minacciare la libertà di opinione di espressione dopo aver affossato il ddl Zan sostenendo che la loro istigazione all'odio era "Libertò di opinione".
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