Solidarietà a Dario Accolla, vittima delle campagne diffamatorie di Mario Adinolfi


Mario Adinolfi sostiene che ai ragazzi del Bottoni di Milano andrebbe imposto, contro il parere dei loro genitori, il suo amato professor Mora perché lui si sente eccitato da un docente dichiaratamente omofobo che punisce gli studenti che contestano il razzismo mentre milita in gruppi estremisti oggetto di perquisizioni della Digos.
Di contro, è pubblicando messaggi privati di un docente che incita i suoi proseliti a chiedere che Dario Accolla sia licenziato perché non è omofobo quanto quei simpatizzanti dell'estrema destra a cui lui vorrebbe far corrompere i figli degli altri:



Mario Adinolfi pare così consumato dal suo odio da non aver che Accolla stava evidentemente sfottendo la propaganda delle lobby anti-gay. E dato che Adinolfi ha ripetutamente cercato di proporsi come il giornalista che preferisce inventarsi le notizie piuttosto che appurare i fatti, pare non aver neppure notato il commento in cui il docente spiegava il senso del post:



Non sappiamo cosa vorrebbe dire "pensare in maniera violenta", anche se a noi ci risulta che fosse Adinolfi che questa marina urlava in televisione che chi non la pensa come lui è in errore dato che lui esige che il suo opinabile pensiero sia ritenuto verità rivelata contro gay, persone di colore e donne.
Lancia anche la patetica "settimana no-geder" con cui il suo partito cerca di cavalcare una truffa culturale ideata da un prete indagato per molestie sessuali ai novizi al fine di cercare di impedire ogni educazione al rispetto non piaccia al loro zero-virola-poco di elettori.

Aizzati da Adinolfi, i suoi proseliti iniziano a firmare messaggi di rara violenza che parrebbero configurare reato di diffamazione. E a tutti loro auguriamo che Accolla sporga denuncia perché quando verranno colpiti nel portafogli capiranno che vomitare odio gratuito non è una cosa furba:







Naturalmente Adinolfi pare eccitato dalkl'odio e dalle affermazioni diffamatorie che lui ha incitato nei suoi neri proseliti, vantandosi della sua patetica "settimana no-gender" con cui mira a danneggiare i bambini pur di promuovere la sua ideologia omofoba:



L'atteggiano di Adinofli pare voler lanciare un chiaro messaggio intimidatorio: chiunque si opporrà al suo business incentrato sul commercio di istigazione alla discriminazione sarà reso vittima di diffamazioni, insulti e calunnie da parte dei violenti che lui aizzerà contro chiunque osi esprimere pensieri a lui sgraditi.
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