Tuiach continua a mentire sul suo doveroso licenziamento
Se appara abbastanza evidente che l'ex consigliere Fabio Tuiach provi eccitazione nell'offrire falsa testimonianza nel nome di Dio, inaccettabile è che l'ex leghista continui a dire che i portuali sarebbero «stati picchiati e poi licenziati perché abbiamo aderito a uno sciopero sindacale».
Infatti nessuno li ha pecchiati, ma sono stati sgomberati in attuazione ai decreti Salvini. Quegli stessi decreti che Tuiach elogiava quando era convinto che avrebbero colpito solo quei migranti che lui si vanta di odiare in quanto fascista. E nessuno ha licenziato i portuali che hanno scioperato, ma lui è stato licenziato perché si era era messo in malattia mentre partecipava ai raduni fascisti di piazza. Il che è truffa ai danni degli italiani, non certamente un diritto di sciopero che lui avrebbe potuto esercitare se non avesse tentato di rubare soldi all'Inps.
Va dunque rigettato e smentito il suo affermare:
Ovviamente Tuiach nega l'esistenza del Covid, dato che lui pensa tutto ciò che i fascisti gli dicono di pensare. E da buon bestemmiatore, insulta i "cattolici" confondendoli con i fascisti.