Adinolfi cerca voti promettendo la violazione dei diritti dei bambini: «Il figlio è di chi lo fa, non di chi lo cresce»


All'indomani della risoluzione del Parlamento Europeo che identifica nello stop alle trascrizioni delle famiglie omogenitoriali imposto dal Governo Meloni una «violazione diretta dei diritti dei minori» elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989, Mario Adinofli promette che lui a quei minori farà di peggio.
In pratica, promette che chiunque voglia che i minori siano resi vittima di ingiustificata discriminazione, violenze e atti che gridano vendetta agli occhi di Dio, non dovrà fare altro che votare il suo quarto partito perché lui non avrà remore nel rendere orfani i bambini.

Senza ben spiegare che fine abbia fatto la sua "Alternativa per l'Italia" che fondò solo pochi mesi fa con l'ex segretario di CasaPound e se sappiamo il suo "Democrazia Diretta" fu stato sciolto per assenza di voti, oggi annuncia che ci riproverà sotto il nome di "Insieme liberi":



L'articolo parla del suo candidato a Treviso, Luigino Rancan, il quale dice di essere stato rifiutato dal partito della Meloni e di non voler più tentare di entrare in coalizione con Conte perché ritenuto non sufficientemente omofobo:

Volevamo già andare in solitaria su indicazione del nostro leader Mario Adinolfi. Essendo piccoli avevamo trovato un'alleanza con Fratelli d'Italia, approvata dallo stesso Adinolfi ma poi negata a Roma dai vertici di FdI. Pensavamo di entrare nella lista Civica di Conte ma ecco che il sindaco decide, per pura mossa elettorale, di registrare all'anagrafe i figli delle coppie omosessuali, una cosa per noi intollerabile [...] non possiamo permettere che si violi la nostra prima regola, la tutela della famiglia. Il bambino è figlio di un padre e di una madre. In una coppia omogenitoriale uno è un genitore e l'altro è un nessuno. Senza nemmeno scendere nella valutazione di come poi due uomini ottengano il figlio sulla quale sorvolo.

Fa sorridere dicano che violare i diritti die bambini servirebbe a "tutelare" la famiglia, da loro intesa come l'unione di un maschio con una o più mogli. Ed è aberrante dicano che chi cresce i bambini dovrebbe essere ritenuto "nessuno" perché non fa sesso con una o più mogli come il loro leader.
Rancan sostiene anche che non sia vero che genitore è colui che dona amore e cresce il figlio, sostenendo che quella realtà sarebbe «una frottola inventata dagli psicologi del gender».
Apprendiamo così che per il partito di Adinolfi, i figli di Gandolfini non andrebbero ritenuti tali perché non li ha fatti lui e lui li sta solo crescendo. Questo parrebbe valere per tutti i figli che sono stati adottati. Da chi è nato da stupro, invece, loro dicono che il vero papà è lo stupratore e non di chi si sveglia tutte le mattine per portarlo a scuola.

Col loro solito vittimismo, dicendo che loro sarebbero poverini perché nessuno gli darebbe visibilità mentre poi rilanciano gli articoli del Corriere della Sera che parlano di loro, il partito di Adinolfi tirava in ballo la solita "natura" e ne approfittava per attaccare chi tutela l'ambiente:



Ed è fantastico come sostengano che avessero già deciso sin dal principio di presentarsi da soli, facendo pensare che il loro inventarsi una retorica per cui la mancata omofobia altrui li abbia "costretti" ad andare da soli sia come quando Adinofli cercò di fregare Gandolfini dicendo che la mancata omofobia di Alfano lo avesse "costretto" a fondare un suo partito.
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