Adinolfi sostiene che non è "cattolico" chi non priva i bambini dai loro genitori. Per questo ammira il criminale Putin che deporta minori?
È davvero fastidiosa la prepotenza con cui Mario Adinolfi tenta di veicolare l'idea che Dio sia malvagio e che "cattolico" debba essere inteso come un sinonimo di omofobo. Ed è altresì noioso il suo sbraitare che chi va in chiesa dovrebbe votare per i partiti del sottosegretario che va in televisione a dire che le sue figlie sarebbero «tr*ie» in quanto nate dopo il 1999.
Fatto sta che fondamentalista scrive:
Peccato che anche Gandolfini non abbia un utero, ma Adinolfi non contesta i figli che ha adottato in virtù di come la sua unione matrimoniale fosse infeconda. E se pare alquanto opinabile il suo intestarsi una rappresentanza del Pd mentre a nome del suo partitino di estrema destra va con Jacopo Coghe ai festini dei neofascisti, non pare avere il suo dire che chi non è favorevole a privare dei minori dai loro genitori dovrebbe essere accusato di sostenere la GpA.
Lo sanno tutti che la GpA è un pretesto, come ha sottolineato la ministra eugenia Roiceclla che in un momento di sincerità ha ammesso che a loro interessa solo imporre distinguo sul sesso dei genitori. Se fosse la GpA a preoccuparli, sarebbero i primi ad aprire l'adizione ai gay oggi stesso. Ma se non lo fanno, il loro problema non è la GpA, ma il fatto che ai gay non venga vietato di essere genitori poiché Adinolfi sostiene che quello sia un privilegio che va riservato a chi condivide i suoi pruriti sessuali.
E se dice che per essere "cattolici" bisogna privare i bambini dai loro genitori, chissà non sia questo il motivo per cui ama inneggiare a quel Putin che il tribunale dell'Aja ha giudicato essere un criminale di guerra che ha deportato migliaia di bambini.
Assai poco "cristiano" è il suo sostenere che bisognerebbe promuovere ingiustizia sociale se si spera di poter trarre profitti personali dal male. E così, forte del suo zero-virgola-poco di voti, urla che chi non nega dirtti perderebbe le elezioni:
Stando a questa sua teoria, se un elettorato nazista accetta l'esistenza dei campi di sterminio, lui non avrebbe remore a uccidere gay ed ebrei perché così avrà più voti? Oppure è vero che il bene va perseguito sempre, anche se lui ritiene che sia più facile cercare di fatturare sul male?
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