Il sito anti-gay Aleteia chiude i battenti in Italia


Aleteia è un sito che si definiva "cattolico" e che negli anni si è speso per contribuire a diffondere numerose fake news contro il fantomatico “gender” attraverso feroci attacchi alla comunità lgbt. L'editore ha annunciato che l'edizione italiana è stata chiusa a causa di "gravi difficoltà finanziarie":



Citando i soliti personaggi, tra cui Costanza Miriano, Giuliano Guzzo e Gianfranco Amato, non si sono risparmiati da attacchi al figlio minorenne di Brad Pitt o a teorie sul fatto che non si nascerebbe gay:







La loro propaganda faceva leva su alcune teorie sostenute da Adinolfi e da Amato, portando il sito a dichiarare:

La lotta per l’«autodeterminazione sessuale» della donna, con la legalizzazione della contraccezione e dell’aborto, inferse il colpo decisivo al fondamento cristiano della cultura occidentale. Simone de Beauvoir aprì la strada alla transizione verso il femminismo radicale con la sua celeberrima frase: «Donna non si nasce, lo si diventa», che mise in moto una dinamica piuttosto bizzarra: all’umiliazione e alla svalutazione dell’uomo operata dal femminismo, gli uomini reagirono con sentimenti di colpa e battendo passivamente in ritirata.
Ciò tuttavia non fu sufficiente alle femministe radicali al comando, che volevano ottenere la parità dei sessi e che continuarono a combattere per una «equiparazione» ancora più stringente: esse, in verità, avevano dichiarato guerra al matrimonio, alla famiglia, ai bambini, alla donna come madre per giungere alla totale deregolamentazione della sessualità. Dichiararono guerra a tutto ciò che a loro, in quanto lesbiche, era negato.
Affinché questa visione potesse essere imposta sul piano sociale e politico era necessario dotarsi di un nuovo termine, perché la lingua non solo riflette la realtà, ma la crea. Gender fu la parola magica; il vecchio termine sesso doveva essere sostituito, perché fino a quel momento alla domanda: «Di che sesso sei?», potevano essere date solo due risposte: maschio o femmina.

Naturalmente sono innumerevoli le contraddizioni delle loro teorie, ma la creazione di contrapposizioni è una loro tattica collaudata. La stessa tattica che oggi ha portato Giorgia meloni a cercare di aizzare le donne contro le donne transessuali. Ma la matrice ideologica della loro tesi è sempre riconducibile alle solite lobby, come loro ammettevano:



Nel 2016 pubblicarono anche articoli come questo:



In quello che appare come un becero tentativo di associare i gay all'Aids, è usando un cadavere a fini di propaganda che scrivevano:

Nel 2006 annunciò pubblicamente che si sarebbe sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica. Fu per decenni un’icona LGTB. Ma mentre la sua salute peggiorava a causa del virus dell’AIDS, per lei era sempre più difficile identificarsi come donna. “Alzarsi la mattina, indossare una camicetta e mettersi la parrucca era troppo, per lei”, ha spiegato il suo amico Sham Ibraim alla rivista People.
Robert Alexis confessò inoltre a Sham: “Il gender è una str*****ta… mettersi un vestito non cambia nulla a livello biologico. Né lo fa il cambiamento di sesso… La riassegnazione del sesso è fisicamente impossibile, l’unica cosa che si può fare è modificare delle caratteristiche esteriori, ma la biologia non potrà mai cambiare”.

La fonte della loro "notizia" risultano solo siti di propaganda omofoba, come I Tre Sentirti, La Luce di Maria e Ateteia. Nell'intervista rilasciata a People, Sham Ibrahim parlava soprattutto di altri. Ha spiegato come Arquette subisse regolarmente discriminazioni nel mondo mainstream di Hollywood: «Ovunque andassimo, specialmente nei club rock 'n' roll di Hollywood Boulevard come il Burgundy Room o il Beauty Bar, i ragazzi non ce la facevano proprio". Le persone le lanciavano letteralmente oggetti, la chiamavano 'strana transessuale'». La frase «gender is bulls***» sarebbe stata pronunciata solo quando Arquette fu costretta a tornare ad indossare abiti maschili perché vittima di sistematiche discriminazioni e le sue condizioni di salute non le permettevano di poter affrontare il pregiudizio oltre alla malattia.
Usare una vittima del pregiudizio per incitare nuovo pregiudizio non pare un qualcosa di cui Ateteia dovrebbe andare fiera.

Un'altra loro ossessione era il tentativo di accomunare le persone lgbt alla pornografia, sostenendo che le famiglie debbano essere omofobe e che lo stato sarebbe malvagio a non garantire la discriminazione dei figli lgbt:







Sostenendo l'esistenza della fantomatica "ideologia gender", affermavano che:

C’è un legame tra l’ideologia gender e la pornografia? Si perché entrambe hanno come obiettivo la destrutturazione di matrimonio, famiglia e identità sessuali. Se l’ideologia gender agisce ormai in modo pubblico ipotizzando fantomatici accoppiamenti che esulano dalle unioni uomo-donna, questo stesso processo è effettuato in modo ben più sottile dalla pornografia.

Senza aver spiegato il nesso che dicevano di voler provare, si lanciavano in pruriginose fantasie volte a denigrare i sex workers sulla base di teorie opinabili:

A chi smania di eccitarsi davanti allo schermo non viene mai in mentre che davanti alla telecamera potrebbe esserci sua figlia, sua sorella, sua moglie, sua madre oppure suo figlio, suo fratello o suo marito? Perché i consumatori di pornografia non riescono a capire che si tratta di persone che si umiliano e si degradano e che, guardandole, essi stessi si umiliano e si degradano?

Ed ovviamente arrivavano a dire che tutto porterebbe alla pedofilia, tema evergreen della propaganda evangelica statunitense di estrema destra:

La pornografia significa la totale separazione della funzione sessuale dalla persona e conseguentemente l’anonimizzazione della sessualità. Le persone riducono se stesse e l’altro a oggetto per la soddisfazione del proprio piacere e vengono spinte verso stati sempre più grandi. I freni inibitori vengono meno, uno dopo l’altro, al punto che anche i bambini e i neonati diventano vittime sacrificali in questo inferno di scatenata cupidigia sessuale.


Sempre cercando di promuovere omofobia attraverso la paura, asserivano anche:





Il fine era quello di incoraggiare adesioni alle lobby anti-gay che si battono contro il contrasto ai crimini d'odio e contro l'educazione al rispetto nelle scuole:





Arrivarono a sfottere Umberto Veronesi, mostrandosi incapaci di capire il discorso che il professore fece per commentare la storia di un ragazzo di 15 anni spinto al suicidio dall'omofobia:



Il virgolettato citato è falso, inventato di sana pianta. Veronesi ha infatti dichiarato: «L'amore omosessuale è l'amore più puro. L'amore etero, invece, è strumentale alla procreazione: io ti amo non perché amo te, ma perché in te ho trovato la persona con cui fare un figlio. L'amore omosessuale no. Un omosessuale dice: amo te perché sei più vicino a me, perché hai un cervello più vicino al mio. Il tuo pensiero, la tua sensibilità, i tuoi sentimenti sono più vicini ai miei»

Anche Jacopo Coghe, oggi esponente dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus, si premurava di suggerirgli materiale con cui sostenere che i gay sarebbero "contro-natura" perché lo dice un politico di estrema destra come Nino Spirlì:



Ed ancora, è citando Aleteia che gli esponenti di Provita Onlus come Annarosa rossetto diffondevano bufale atte a spaventare i genitori omofobi:



Ovviamente la notizia era falsa, dato che questi bontemponi hanno cercato di spacciare per dichiarazione una battuta ironica. Ma è sempre in conformità all'agenda delle lobby omofobe che quel sito invitava a boicottare i film Disney perché ritenuti troppo inclusivi e invitava a non votare i partiti che non si dimostrano omofobi. Sosteneva anche che il ddl Zan per la prevenzione dei reati d'odio avrebbe provocato la «cancellazione delle differenze tra uomo e donna».

Insomma, probabilmente Aleteia non ci mancherà.
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