Ci spiace per Coghe e per gli altri ladri di papà, ma non è l'eiaculazione a rendere padri
La realtà è che l'eiaculazione non rende padri, ammesso che Jacopo Coghe non voglia sostenere che gli stupratori sarebbero dei bravi papà a cui lui affiderebbe volentieri un minore.
La realtà è che i genitori sono le persone che crescono i bambini, non chi li concepisce e poi magari scappa come il padre di Giorgia Meloni. Ed è dunque miserevole che la squallida propaganda dell'organizzazione forzanovista di Coghe faccia leva su semplificazioni che parrebbero stupide persino ad un bambino di terza elementare:
Dato che Coghe ha ripetutamente condiviso il palco dei suoi comizi anti-gay con Massimo Gandolfini, avrà detto al neocatecumenale che lui non riconosce i suoi figli perché non è stato lui a concepirli? O forse Coghe c'è l'ha solo con le famiglie arcobaleno, dato che è solo contro di lui che si scaglia con efferata violenza mentre tace sui figli delle coppie eterosessuali nate mediante GpA.
La verità è anche che se Jacopo Coghe tirasse le cuoia, i suoi figli verrebbero affidati a sua moglie. Se Giorgia Meloni crepasse, la figlia nata ad di fuori del matrimonio verrebbe affidata al compagno non sposato. Se il genitore biologico di un figlio gay dovesse venire a mancare, Jacopo Coghe e Giorgia Meloni lo rapirebbero al genitore in vita per affidarlo a deglo sconosciuti selezionati sulla base di quantomanifestino una sessualità gradita a Pillon e al patriarca Kirill.
Perché questo è quello che la loro legge inumana provoca. La GpA non c'entra nulla, si tratta solo di colpire i più deboli come atto di ritorsione verso quella minoranza che da anni è al centro della loro violenta persecuzione. E probabilmente i seguaci di Coghe moriranno accorgendosi che aver trascorso una vita intera ad odiare e a discriminate non li avrà resi più felici, solo responsabili di inutili violenze e malvagità. Ma se sinceramente non ce ne frega nulla se Jacopo Coghe ha deciso di sprecare la sua vita, ma almeno lasci in pace i bambini!
Non si rubano i genitori ai minori. Non si molestano degli indifesi per compiacersi di quanto a lui piaccia portarsi a letto delle donne. E non si vandalizza la famiglia, dato che la Costituzione è molto chiara: l'articolo 29 sancisce che «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia». Non li codifica, non cerca di definirli per legge. la repubblica deve «riconoscere» ciò che è famiglia, anche se la famiglia non piace a Coghe e alla Roccella.
E se la Costituzione ha scelto una definizione pregiudica di «famiglia» è per abolire i distinguo che vennero creati in epoca fascista. Quindi con che diritto il signor Coghe vorrebbe ripristinare quei distinguo dopo aver trascorso anni a dire che il criminale Putin dovesse essere un esempio a cui ispirarsi?
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