Coghe torna ad attaccare una destra che non è liberticida come lui vorrebbe


Il termine "difesa" pare piacere molto alle destre sin da quando Mussolini diceva di voler "difendere la razza". E così nella loro retorica capita che le politiche razziste diventino "difesa dei confini", l'omofobia diventi "difesa della famiglia" e la repressione delle libertà altrui venga propinata come "difesa dei principi non negoziabili".
In particolare, Jacopo Coghe sostenere che la sua organizzazione forzanovista ritiene inutile una destra che non nega la libertà e i diritti insindacabili, soprattutto quando si è davanti ad un uomo che vuole comandare sul corpo di una donna e quando quell'uomo urla che gli altri non devono poter godere dei suoi stessi diritti da maschio eterosessuale. E così oggi urla che lui si sente offeso da un Zaia che fornisce le cure sanitarie previste dalla legge o da un Toti che non tortura le donne che decidono di non portare a termine una gravidanza:



Non è chiaro perché Coghe abbia deciso che lui sia il detentore del volere dell'elettore di destra contro gay, donne e persone transessuali, ma è ancor più incomprendibile il suo chiedere una destra liberticida che incentri le proprie politiche unicamente sulla discriminazione delle persone.
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