Davanti alle perplessità dell'Anticorruzione, Salvini chiede il licenziamento di chi osa dubitare delle sue leggi
Davanti ai dubbi dell'Anticorruzione circa la decisione di Salvini di garantire che il 98% degli appalti pubblici possa essere assegnato senza gare di appalto, con l'evidente rischio di favorire amici e parenti, il padano risponde chiedendo il licenziamento del presidente dell'Antitrust:
Se Salvini è noto per nutrire un cieco odio verso il dissenso, come ostentò quando si mise a mandare Digos e vigili del fuoco a rimuovere qualunque striscione lo contestasse, spaventa che ora chieda il licenziamento di qualunque organo di controllo mostri dubbi sulla sua idea di permettere che i sindaci possano assegnare gli appalti a chi vogliono.
E spaventa che Salvini finga di non sapere che l'Italia ha un elevato alto tasso di corruzione, che i partiti al governo vantino una lunghissima lista di esponenti condannati o che spesso sci si può accordare col fornitore per gonfiare i prezzi per farsi dare una bustarella.
Affascinante è anche come dica che l'Antitrust dovrebbe avere solo una funzione di controllo, quasi non sapesse che lui ha sottratto ai controlli il 98% degli appalti. Eppure il Governo meloni non prende neppure in considerazione l'ipotesi di rivedere le assurdità che approvano, ma preferiscono chiedere le dimissioni di chi ne evidenzia la gravità.