De Carli tona ad irridere l'8 marzo, sostenendo che la donna voglia subire le sue scelte
In occasione dell'8 marzo, Mirko De Carli ci spiega che il partito omofobo di Mario Adinolfi vorrebbe donne che siano «madri e mogli», ossia collaboratrici domestiche a basso costo che si occupino di servire la cena in tavola e si prendano curi della prole del maschio. Ovviamente dovrebbero anche lavorare nel tempo libero, così da contribuire al bilancio familiare. D'altronde non è da escludersi che il maschio voglia abbonarsi alla pay tv per vedere le partite di calcio calcio mentre lei lava i pavimenti. Ed è quasi scontato che probabilmente la vorrà anche pornostar ogni volta che il maschio deciderà di usare il suo corpo per sfogare i propri istinti sessuali.
Ma se è tristemente noto come quel partito teorizzi la sottomissione femminile, è assai più violento il suo tentare di mettere le sue parole nelle bocche delle donne. Infatti dice che lui, da uomo, ha deciso che la donna dovrebbe volere che Adinolfi le vieti il diritto di scelta riguardo all'aborto, che Adinolfi garantisca che la cannabis crei fatturato alle mafie e che Adinolfi vieti alla donna che viene picchiata dal marito di poter divorziare:
Sostenuto che la vera donna direbbe quello che Adinolfi vuole che dicano, allega anche una surreale registrazione di un suo vecchio intervento intervento a La Zanzara:
In quell'occasione disse che il divorzio sarebbe «una legge che ha sfasciato la famiglia italiana» e che lui vuole che persone che si odiano debbano stare assieme per fare figli. E chissà quale vita orribile avrebbero quei bambini che lui vuole far nascere da genitori che si odiano a morte.
Ricorrendo al suo populismo, dice che chi si sposa vada costretto a stare con persone con cui non vanno più d'accordo. Ed è quasi comico sostenga che infliggere imposizioni porterebbe ad aumentare i matrimoni, nonostante sia assai più probabile che la gente farebbe come la sua Meloni che non ha vincoli con il padre di sua figlia o come il suo Salvini che non ha vincoli con tutte le madri dei suoi figli ad eccezione di quella da cui ha divorziato.
Non meno assurdo è che paragoni la moglie ai figli, dicendo che stare con una donna che si odia sarebbe come «stare col figlio anche se lo detesti». E per sostenere quella tesi dice che lui ha deciso che «la famiglia è fatta da mamma, papà e figli» in quel suo citare a pappagallo la peggior propaganda di estrema destra.
Riguardo alle droghe, leggere dice che quello sarebbe «uno dei cancri di questa società che va verso l'autodistruzione». Ed ovviamente dice che Adinolfi chiede leggi che impongano agli altri l'obbligo di dare ciò che dice lui.
In tutto questo, De Carli non ci spiega in che modo il suo intervento dovrebbe dimostrare che le donne vogliono essere obbligate a fare quello che vuole lui, come parrebbe sostenere nel suo messaggio.
Considerando come lui dica che basterebbe chiedere alle donnea del suo partito per sentirsi dire che tutte loro vogliono che un maschio come Adinolfi imponga limiti alle loro libertà, vorremmo fare una domanda alle sue seguaci: se trovaste vostro marito che stupra vostra figlia, sareste felici di sapere che De Carli vi vuole obbligare a dover restare con quel delinquente podofillo? E se vostro marito vi picchiasse, vorreste che De Carli vi obbligasse a dover restare in quella casa a farvi usare come sacco da boxe?