L'ira di Coghe contro un'Europa che tutela i bambini: «Vergognosa ingerenza, non esistono figli di coppie gay»
Jacopo Coghe pare schiumare di rabbia davanti ad un'Unione Europea che ha rilevato la «violazione diretta dei diritti dei minori» elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989 da parte del governo Meloni.
Dopo essersi eccitato davanti a chi gli aveva promesso di aiutarlo a rendere orfani i figli di coppie omogenitoriali, compiacendo i sogni più proibiti della sua organizzazione forzanovista, si è scontrato con una risoluzione che ha sottolineato l'illegittimità del loro divieto alle trascrizioni degli atti di nascita di quei minori.
Dando vita al suo solito show, il portavoce dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus ha iniziato a diere che un parlamento eletto dal popolo italiano che rileva la violazione die trattati sottoscritti dal governo italiano staserebbe esercitando una «vergognosa ingerenza». Arriva persino parlare di «intimidazione», urlando che lui avrebbe deciso che «non esistono figli di coppie gay» perché «due uomini e due donne non possono avere figli» ma esisterebbero i "figli" di Gandolfini anche se il leader neocatecumenale non può fare figli:
Nel suo comunicato stampa, continua ad urlare che lui non accetta che qualcuno possa tutelare i diritti dei bambini che lui vorrebbe non fossero mai nati:
L’ingerenza del Parlamento Europeo che condanna l’Italia per lo stop alle trascrizioni dei “figli” delle coppie gay è gravissima e vergognosa. Non esistono "figli” di coppie gay. Due uomini e due donne non possono avere figli. Esistono bambini di cui coppie gay si sono dotate sfruttando pratiche barbare e illegali nella gran parte del mondo come l’utero in affitto e la compravendita di gameti umani. A violare i diritti di quei bambini non è lo Stato che non riconosce all'anagrafe il "padre-bis" o la "madre-bis", ma la stessa coppia che pianifica a tavolino di privare un bambino del papà o della mamma. Perciò la retorica della "difesa dei diritti dei bambini" è la prova di una ipocrisia vergognosa. I figli non si comprano. E' inoltre falso che lo stop sia parte di "un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+": è invece basato sulla decisione delle Sezioni Unite della Cassazione (n. 38162/22) le quali hanno spiegato in modo inoppugnabile sul piano giuridico perché quelle trascrizioni sono illegittime. Ci aspettiamo quindi che il Governo non si lasci intimidire e continui sulla sua strada.
Se è ovviamente è una sua opinabile opinione il ritenere che l'interpretazione governativa di una sentenza giustifichi la sistematica violazione dei diritti costituzionali dei minori a lui graditi, fa sorridere dica che lui non accetta che si possa parlare di «un più ampio attacco contro la comunità lgbtqi» dall'alto del suo essere uno tra i principali attori di quel «più ampio attacco».
Infatti non è forse lui pubblicare messaggi in cui chiede che alle atlete trans sia negato l'accesso alle gare? Non è lui a chiedere l'abolizione della carriera alas? Non è lui a pubblicare insistenti articoli contro i gay?
Quasi isterico nel tentare di negare la gravità di una risoluzione che rileva una «violazione diretta dei diritti dei minori», tenta di sostenere che quel voto non varrebbe niente perché lui vorrebbe fare come Putin e urlare che lui se ne frega dei diritti umani:
Ora chi lo spiega Coghe che il diritto internazionale è preminente? E magari gli spieghi pure che l'ingerenza è quella che viene esercitata dalla Chiesa nei confronti dell'Italia, non legittimo un richiamo sulla mancata applicazione di trattati internazionali da parte dell'Italia che peraltro causano gravi discriminazione per i bambini.
E non meno surreale è la sua teoria per cui sarebbe tutta colpa dell'indiritto politico della maggioranza degli eurodeputati, quasi ritenesse che i diritti inviolabili dei bambini sarebbero calpestabili quando a decidere sulla loro pelle è la sua amata destra.
A negare che sia in atto «un più ampio attacco contro la comunità lgbtqi» è quel Jacopo Coghe che da giorni ripete non fa che ripetere sempre gli stessi slogan, arrivando a paragonare i genitori gay a dei rapitori di minori:
Il solo fatto che il loro barbuto portavoce si diverta ad urlare in faccia a dei bambini che lui vuole si dica che qualcuno li avrebbe "comprati" (cosa probabilmente non vera, dato che solo gli eterosessuali possono avere figli a pagamento nella sua amata Russia mentre i gay vanno in Canada dove ogni pagamento è vietato) ci mostra come questa gente paia non avere alcun rispetto dei minori e della loro dignità.