Pillon esulta per la discriminazione delle atlete trans, sostenendo che ciò dovrebbe imporre regole sul sesso dei genitori
Dopo aver esultato come una scolaretta per essere riuscito ad affossare un ddl contro i reati d'odio, l'ex senatore Leghista pare manifestare una incontrollabile eccitazione davanti all'esclusione delle donne trans dalle gare di atletica.
Ovviamente omettendo di dire che la decisione non è definitiva e che la World Athletics vuole commissionare studi per capre se quella discriminazione sia giustificata, tace anche sul fatto che la norma non si applica a chi comincia la transizione prima dei 14. Praticamente esulta perché per colpa di gente come lui le persone trans dovranno anticipare i tempi delle loto transizioni. E pazienza se la norma che tanto lo eccita non prevede attuazione perché non ci sono atlete transgender iscritte.
Sostenendo che la priorità sarebbe quella di creare leggi discriminatorie contro un numero nullo di atlete, ne approfitta per sostenere che il fantomatico "gender" sarebbe "una scemenza" e che lui esige che si neghi il diritto all'esistenza delle donne trans in virtù di come lui si diverta a chiamarle "maschi":
Naturalmente allega un'immagine della solita organizzazione forzanovista Provita Onlus, mostrando come l'odio abbia una matrice molto chiara. E sinceramente non i capisce cosa c'entro il suo odio verso le persone trans col suo urlare che sarebbe a nome della sue eccitazione davanti alla discriminazione che bisognerebbe imporre un padre maschio e una madre femmina ai bambini.
Dato che Pillon sostiene di essere un avvocato, speriamo non vada dai giudici a propinare simili collegamenti illogici o meriterebbe di essere arrestato per offesa alla Corte.