Pillon torna a sparare a zero contro le famiglie gay. Provita ne approfitta per chiedere soldi


Sarebbe legittimo ritenere che l'ex senatore leghista Simone Pillon non sia la persona più indicata a parlare di diritti dei bambini. Orgoglioso di aver affossato una norma che li avrebbe protetti dall'odio e contrario ad ogni forma di educazione al rispetto nelle scuole, fu anche anche propositore di uno scandaloso ddl ispirato alle teorie antiscientifiche di un apologeta della pedofilia che avrebbero rischiato di aiutare tanti papà pedofili a restare impuniti. Ma dato che in Italia viene dato molto spazio a chi istiga odio e discriminazione, soprattutto se urlano e si agitano molto, il neocatecumenale è stato invitato da La7 a fare disinformazione sulla GpA.

Con i suoi soliti toni strafottenti, il leghista ha vomitato una lunga serie di falsità, sostenendo che «quei bambini non è che sono stati portati dalla cicogna. Quei bambini, se sono in una coppia omosessuale maschile, sono stati comprati con l'utero in affitto quindi si è andati a catalogo società si è scelta una donatrice a pagare con 20-30.000 euro. Si sceglie la più bionda, la più carina la più intelligente [...] l'embrione viene gestito da un'altra donna che viene pagata per svolgere la sua funzione».
Peccato sia falso il suo sostenere in Canada si possono pagare le donne, così come gli eterosessuali vengono invitati a fare nella sua amatissima Russia. Ed è quasi comico che il leghista paia voler far finta che la sua contrarietà all'adozione per le famiglie gay sia il motivo principale per cui la GpA resta l'unico mezzo con cui i gay possono avere figli grazie a donne che decidono liberamente di aiutarli. Mica come quelle donne che Pillon vorrebbe costringere con la forza a far nascere figli non voluti, in quella sua ossessione nel volersi imporre sul corpo delle donne.
Lasciando capire che il suo unico interesse è quello di impedire che due gay possano essere genitori (dato che quello è un ruolo che lui vorrebbe imporre solo alle donne che non vogliono portare a termine una gravidanza), si è messo ad urlare: «Volete la genitorialità gay? Dovete abrogare la legge che attualmente definisce l'utero in affitto come un gravissimo reato punito fino a due anni di carcere».
Da notare è come Pillon ami inventarsi un "voi" in quel suo continuo ricordo a quel "noi contro loro" che di alla base dell'intera propaganda nazifascista, calpestando ogni rispetto verso la dignità umana parlando di bambini come di «prodotti» o di «capricci». E contro chi non ricorre alla GpA, il leghista ha sostenuto che «la condotta delle donne è altrettanto punita dalla legge italiana. Si chiama compravendita di gameti».
Insomma, non stupisce apprendere che la GpA è solo un pretesto perché quello che interessa a Pillon è che la prole sia un privilegio da riservare agli eterosessuali, magari protetti da una norma ispirata all'antiscientifica "alienazione parentale" che invita i giudici a non dare retta ai bambini che denunciano sbluso o violenze dato che un apologeta della pedofilia teorizzava che se un bambino dice di essere stato stuprato dal padre, la colpa sarebbe della madre e dunque il bambino non andrebbe ascoltato



Plaude a quelle parole la solita organizzazione forzanovista Provita Onlus, la quale pare non gradire che qualcuno possa sbugiardare la loro propaganda. Ed è ricorrendo al loro solito vittimismo che piagnucolo che il loro Pillon sarebbe stato offeso da chi l'ha definito «mascalzone» mentre lui calpestava la dignità di migliaia di famiglia parlando dei loro figli in termini di «prodotto» o di «acquisto». Ma al posto di indignarsi verso un leghista che insultava i bambini e urlava che è per vendicarsi sui loro genitori che lui vorrebbe privarli da diritti e tutele, scrivono:



E dato che Jacopo Coghe pare volersi offre come un omofobo in affitto, il suo video (riportato qui sopra, ovviamente con il codice per il versamento da noi censurato perché mai vorremmo essere loro complici) si chiude con un cartello in cui chiede denaro a fronte del suo ampio catalogo online di crociate contro i diritti civili. Così chiunque vorrà divertirsi a privare un bambino dal suo papà non dovrà fare altro che dargli i suoi soldi, lui penserà al resto. Ma dalla vetrina della sua organizzazione si potranno decidere anche altre offerte: si potranno dare soldi per privare le donne dal loro diritto di scelta, per finanziare comizi a sostegno dell'inquinamento, per promuovere Mosca quale modello "cristiano" da scimmiottare...
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