Provita è surreale mentre cita a casaccio la "natura" per sostenere che i bimbi vadano imposti a chi li partorisce


Jacopo Coghe continua a trattare i bambini come pezzi di carne, oggetti di cui abusare per dare libero sfogo ai suoi più osceni desideri discriminatori. E così, dopo essersi inventato che i bambini avrebbero il "diritto" di vedersi imposti i genitori del sesso che dice lui, ora prova a sostenere che il bambino andrebbe costretto a crescere con colei che l'ha partorito perché lo vorrebbe la "natura":



In conformità alla sua ideologia, Coghe elimina pare ave eliminato il padre. D'altronde si sa che una certa destra non è interessata a prevedere che l'uomo possa avere delle responsabilità dopo il coito, a loro interessa solo imporre il predominio del maschio sul corpo delle donne. Ed ovviamente la "natura" non c'entra nulla, dato che in natura ci sono migliaia di coppie gay che si sono presi cura dei piccoli abbandonati da genitori eterosessuali.

Se in lepri, leopardi e caprioli il padre funge solo da serbatoio spermatico (praticamente il sogno proibito di molti proseliti di Coghe), il padre dei cavallucci marini ricevono le uova dalle femmine e sono loro a “partorire” in acqua i piccoli. In numerosi rettili la madre si preoccupi unicamente di deporre l’uovo, lascando che i piccoli si arrangino dopo la nascita.
Quindi parlare di "natura" davanti ad un tema che prevede migliaia di varianti è assolutamente illogico. E non va meglio se si parla delle adozioni nel mondo animale. Ad esempio il cuculo pone le uova in altri nidi così che il figlio, una volta nato, uccida i fratellastri in modo che i “genitori adottivi” si prendano cura unicamente di lui.
Meno cruenti sono i leoni e i licaoni, dove il branco sostiene tutti i cuccioli nati indipendentemente dal grado di parentela e le femmine allattano i piccoli che ne hanno bisogno senza discriminarli rispetto ai propri. Ci sono poi pinguini gay che allevano uova abbandonate da altri, cani che crescono gattini e tutta una lunga serie di caso in cui appare evidente che il genitore non è necessariamente chi ha concepito il piccolo ma chi lo cresce. Quindi se Coghe vuole citare la "natura" per sostenere che si debba imporre il modello di "famiglia" teorizzato dal suo amato Putin, forse deve confidare che abbiano ragione i suoi finanziatori russi a dire che il loro bacino si utenza sia particolarmente ignorante. Perché solo un ignorante porrebbe accettare per buona la sua mistificazione della natura.

E magari Coghe potrebbe e anche smetterla di cavalcare la bufala del "genitore 1" e "genitore 2", dato che saremmo anche un po' stufi di ricordargli che quelle definizioni non sono mai esistite e quella è una truffa culturale che si sono inventati loro.
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