Provita Onlus va da ByoBlu a dire che l'aborto è colpa di femministe, trans e pornografia


È ovviamente dalle frequenze di ByoBlu che Maria Rachele Ruiu si è lanciata nel sostenere che oggi le donne verrebbero costrette a «lottare per essere mamme» e che l'aborto verrebbe «presentato come una possibilità socialmente più riconoscibile della maternità».
Secondo l'ex candidata di Fratelli d'Italia, poi rientrata nel direttivo dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus una volta non eletta, in imprecisato "qualcuno" vorrebbe «una umanità dove non esiste più la maternità» perché «la donna si è auto-sabotata col femminismo, che vede l'uomo come nemico invece che alleato».
Ovviamente non sappiamo chi mai direbbe che il maschio sarebbe nemico, ma sappiamo cosa sosteneva quel prete ortodosso che la sua organizzazione invitò al loro congresso di Verona. Il prelato asseriva che Mosca dovesse depenalizzare la violenza domestica in quanto lui riteneva non si potesse essere veri maschi se non si poteva picchiava la moglie. Ed è questo contro cui si batte il femminismo.


Alquanto curiosa è anche la sua teoria sui ruoli di genere, lanciandosi nel sostenere che lei possa «essere madre ed essere tenera con i miei figli perché c'è mio marito che difende i miei figli dalla mia tenerezza». Insomma, lei propone ruoli stereotipati in cui il sesso dovrebbe imporre determinati ruoli: la femmina deve essere debole, il maschio deve imporsi con forza.
E riguardo a chi parla della violenza contro donne, lei sostiene le romperebbero «le scatole» con quel tema dato che lei preferisce chiedere un divieto alla pornografia poiché lei sostiene che «un uomo che processa le immagini di una donna mezza nuda, soprattutto se ha rapporti sessuali, la processa con la stesso processo con cui va a processare gli oggetti».
Se il nesso non è per nulla chiaro, la signora inizia a dire che ci sarebbero tantissimi aborti perché gli uomini abbandonerebbero le donne perché c'è l'aborto. E così inizia a dire che «gli uomini fanno quello che vogliono con le donne perché tanto poi c'è il servizio clienti che è l'aborto. E questo la donna lo subisce. Ieri guardavo il video di un uomo davanti ad una clinica che diceva: "ti prego, porta avanti la gravidanza che poi me ne prendo cura io". È perché hanno separato l'uomo della donna».

Insomma, lei dice che sarebbe colpa delle pornografia se il maschio non si cura dei figli e la donna è costretta ad abortire contro il volere dell'uomo per colpa delle femministe. E dato che ancora non aveva attaccato le donne transessuali, inizia a urlare: «Per definirmi donna non basta essere nata donna, perché ho il seno e ho l'utero, perché poi c'è un uomo che si può alzare e dire. "Io sono donna e dovete riconoscermi come donna". Aho. E magari vuole pure venire alle olimpiadi a rubarmi i posti anche se sei obbiettivamente diverso da me. E no cari, Io sono donna, io voglio essere riconosciuta come donna»
Peccato che nessuno non la riconosca come donna, dato che è semmai lei a non voler riconoscere altre donne. Il fatto che lei dica che l'identità non conta nulla perché a contare sono solo i genitali è un problema suo, dato che le donne transessuali esistevano prima che lei nascesse ed esisteranno anche quando lei sarà in una tomba.
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