Quanta malafede nella mantellante propaganda dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus
Mentre il senatore Lucio Malan plaude ad un Nicola Porro che pubblica articoli in cui le famiglie gay vengono definite "demoniache" e i loro figli vengono paragonati a Frankensten, l'organizzazione forzanovosta Provita Onlus continua a intasare i social con la loro propaganda d'odio:
Peccato che la notizia sia del 2014 e che un singolo caso avvenuto nell'intero globo terracqueo in decine di anni non faccia casistica. Altrimenti, davanti alla prima notizia di un padre eterosessuale che stupra la figlia, dovremmo chiedere che a Jacopo Coghe siano tolti i suoi figli perché anche lui è eterosessuale e lui teorizza che tutto vada generalizzato.
E potremo scommettere tutto sul fatto che Provita Onlus non darà mai notizia del padre gay che ha adottato una bimba down che 30 famiglie a loro gradite non avevano voluto:
Eppure l'organizzazione forzanovosta elogia chi, aizzato all'odio dalla loro propaganda, parla di esseri umani in termini di "resi" in una incondizionata adessione alla lingua d'odio da loro promossa:
Ovviamente a parlare di bambini in termini di "reso" è un fervente meloniano che continua a rilanciare messaggi di politici leghisti mentre esprime simpatia per quel Putin che deporta bambini ucraini. Ed appare altresì evidente che ad incitare l'uso di termini tanto schifosi sia un'organizzazione capace di propinare schifezze simili:
Ovviamente raffigurano un bambino che piange, messo in un carrello da persone contro cui la loro organizzazione filo-russa conducendo una efferata campagna d'odio. Naturalmente ci pizzano pure la bufala del "genitore 1 e 2", ossia una invenzione della destra neofascista che non è mai esistita e che è stata stata creata per aiutare Salvini a modificare i moduli delle carte d'identità die minori al fine di imporre un distinguo sui sessi dei genitori come Putin gli chiese di fare nel 2013.
Se pare difficile riassumere tutti gli elementi inaccettabili racchiusi in quella porcheria, sarebbe interessante capire perché Coghe non abbia avuto nulla da ridire sul ricco Gandolfini che ha messo mano al suo portafogli per procurarsi figli adottivi con cui sopperire all'infecondità del suo matrimonio. Infatti una figlia che va in piazza a manifestare contro il padre adottivo, dicendo che la sua ideologia integralista le ha rovinato la vita, pare equiparabile al bambino che loro raffigurano piangente per istigare odio. E va ricordato che adottare un figlio costa dai 20mila euro in su, ma evidentemente a Provita Onlus sta bene che chi condivide i pruriti sessuali del loro presidente (che peraltro commercializzava una tessera che offriva sconti sulle prostitute di Praga agli studenti) posa spendere soldi per "possedere" un figlio, cos'ì come dicono loro.
E se di "possesso" vogliamo parlare, non sono forse loro a dire che il genitore dovrebbe poter indottrinare i figli alla sua ideologia senza rischiare che la scuola possa insegnargli un po' di rispetto? Non sono loro a parlare di minori come di oggetti di proprietà del padre?
Quindi la smettano di fare come i nazisti, i quali amavano accusare le loro vittime di quello che loro gli facevano. Perché affermare che i gay vogliano "possedere" un bambino non è accettabile. Parlare di bambini come di merce da supermercato è osceno. Negare che tanti etero abbiano figli per egoismo al fine di accostare quella parola a chi vuole dedicare tempo ed energie a screcere ed educare dei bambini è mistificante.
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