Adinolfi appare comico mentre si inventa che esisterebbe un «clima ostile contro il cristianesimo»


Mario Adinolfi appare quasi comico nel suo suo sostenere che in Italia non esisterebbe alcuna omofobia, non esisterebbe alcun razzismo ma esisterebbe un «clima ostile contro il cristianesimo».
In quella sua abitudine a mistificare la realtà dei fatti secondo convenienza, si vanta di essere andato da Del Debbio a difendere la docente di Oristano che, contro il volere dei genitori, imponeva preghiere, unzioni e la costruzione di rosari durante le ore di lezione:



In quel suo sostenere che essere atei sia un'offesa, è confondendo laicità e ateismo che il fondamentalista romano ha sostenuto che qualcuno voglia «imporre ateismo» alla scuola. Ed ovviamente ha anche precisato che lui vorrebbe che ai figli degli altri sia imposta la sua presunta religione, sostenendo che la scuola dovrebbe diventare un luogo di culto.
Secondo la sua opinabile opinione, afferma che «una preghiera non contraddice il principio di laicità», anche se poi lui dichiara che insegnare ai bambini che i gay non sono sbagliati sarebbe contro la presunta «libertà religiosa dei fondamentalisti». Ma non serve particolare immaginazione per ritenere che Adinolfi non userebbe le stesse parole se un'insegnante mussulmana avesse detto preghiere in classe.
Grave è il suo sostenere che tutto debba diventare motivo di «battaglia» e di contrasto, inventandosi che lui si sentirebbe vincitore perché ha urlato che ai figli degli altri andrebbe imposto il suo pensiero. Ma una certa destra sa bene che per fare soldi facili è conveniente puntare sulla creazione di odio, contrapposizioni e fratture sociali che possano elevare alcuni discutibili personaggi a "difensori" della sopraffazione altrui. D'altronde l'intero fascismo si basò su quella teoria.
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