Adinolfi e il pastore Carollo elogiano la maestra che unge i bambini, dicendosi offesi dai gay


Mario Adinofli è stato chiamato da del Debbio a difendere la maestra che imponeva olio benedetto ai bambini, ed ovviamente si è messo a sbraitare che è doveroso imporre rituali religiosi in luoghi che non sono adibiti al culto perché lui dice che a scuola verrebbe «imposto l'ateismo».
Se pare grave che Adinolfi confonda l'ateismo con la laicità, fermo restando che essere atei non è un insulto anche se lui parrebbe ritenerlo tale, è quasi comico come abbai giurato che lui avrebbe imparato l'Ave Maria e il Padre Nostro a scola. Non a catechismo o in chiesa, a scuola. Quindi, al posto di studiare storia o geografia, lui avrebbe imparato le preghiere. E se ciò spiegherebbe il perché di certe sue posizioni, quasi assurdo è il suo dire che non usare le classi come luogo di culto significherebbe «sradicare i popoli». Cosa che peraltro fecero i cristiani quando cercarono di cancellare le tradizioni pagane sostituendo tutte le loro feste con ricorrenze religiose.

Tale don patrizio ha iniziato a urlare che bisognerebbe imporre l'insegnamento di preghiere confessionali perché lui dice che a scuola insegnerebbero TikTok. A quel punto è intervento il pastore evangelico Luigi Carollo che, in qualità di promotore del partito omofobo di Mario Adinolfi, ha sostenuto che alla maestra andasse eretta una statua perché Salomone sosteneva che ai bambini andrebbe imposta la sua religione. Ed ovviamente se n'è uscito dicendo: «Se la maestra avesse fatto educazione gender sarebbe eroe nazionale» e che a decidere che cosa sia giusto fare sarebbe un imprecisato «politicamente corretto». Ovviamente dice che i «comunisti» gli impedirebbero di andare in piazza a «evangelizzare» ma poi non vietano quel Pride che lui tanto disprezza poiché che i gay urterebbero la sua sensibilità. Il pastore ha anche giurato che al pride lui avrebbe «visto persone al guinzaglio, svestite e che si prendeva gioco di Gesù».


Ma è possibile che persino davanti a temi che nulla hanno a che vedere con i gay, questi signori sentono l'irrefrenabile bisogno di ostentare la loro omofobia? Ed è preoccupante come la signora Francescangeli annuisse convintamente mentre il pastore insultava i gay.
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