Adinolfi rincorre Cogeh nel chiedere che gli studenti trans siano resi vittima di discriminazione

Forse temendo che Jacopo Coghe gli stesse rubando lo screttro di omofobo professionista che si fa invitare in televisione a incitare odio contro interi gruppi sociali, Mario Adinolfi ha deciso di attaccare la carriera alias e di urlare che anche lui vuole contribuire a discriminare gli studenti trans nelle scuole.
In quella sua solita propensione a sostituire le argomentazioni con gli insulti, urla che il rispetto sarebbe "follia", esattamente come usò insulti contro quella professoresse che contribuì a far licenziare e che poi si è suicidata a causa dell'odio che gente come lui nutriva verso di lei.
Senza spiegare se il suo fine sia quello di contribuire a spingere al suicidio gli studenti trans che lui vorrebbe privare da ogni rispetto e da strumenti che l'intera comunità medica reputano necessari a garantire al loro sanità mentale, è con la sua solita prepotenza che scrive:

Il pretesto per la sua solita manfrina è la lettera di minaccia che due esponenti di Fratelli d'Italia hanno inviato ad un liceo di Venezia sostenendo che il partito di Giorgia Meloni è contrario a chiunque non discrimini le persone lgbt. E allora si inventa che l'identità sarebbe una moda e che farebbe bene lui a cercare di offendere Luxuria parlando di lei al maschile. Insomma, il solito spettacolo osceno.


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