Il leghista Pillon all'attacco dell'orsa che ha difeso i suoi cuccioli. Poi sottolinea che sa contare fino a uno


Il leghista Simone Pillon si è sempre dichiarato amico dei cacciatori, sostenendo che andare per boschi a rendere orfani dei cuccioli (che a causa loro periranno tra atroci sofferenze) sia un divertimento che lui ritiene debba rientrare a pieno titolo nella sua idea di identità "cristiana".
Se dal 1999 ad oggi contiamo una sola persona uccisa da un orso (una mamma che difendeva i cuccioli) e dal 2007 ad oggi si contano 354 persone uccise dai cacciatori, lui dice che bisogna eliminare la fauna perché lui starebbe contando i morti. Evidentemente sa contare fino a uno.



Oltre ad inveire contro chi si batte contro i cambiamenti climatici, Pillon pare avere in odio anche chi risiere che gli animali selvatici abbiano diritto a vivere. E così tutto diventa pretesto per urlare che i leghisti odiano chi preferisce tutelare la natura agli stabilimenti balneari in stile Papeete.

Già nel 2020 promise ostruzionismo contro chiunque avesse cercato di tutelare gli animali, schierandosi dalla parte di chi uccide per divertimento:



Per rendere il tutto più drammatico, Pillon si premura di definire «belve» gli orsi. E viene quasi da pensare che uno come lui intenda come «belva» tutti i soggetti viventi che non hanno la sua stessa concezione di modello di famiglia, la quale include anche la figura della prostituta come asserito in difesa di Trump.
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