Il New York Times non la spunta blu ad Elon Musk. Lui li insulta: «È l'equivalente della diarrea»

Lo scorso aprile Elon Musk ha deciso di rendere a pagamento la spunta blu di Twitter, promettendo che chi più pagherà, maggiore sarà la visibilità ottenuta. E se personaggi come Jacopo Coghe si sono affrettato a mettere mano al portafogli per comprarsi la visibilità, il New York Times ha fatto sapere di non avere in programma di pagare i mille dollari al mese ora richiesti dalla piattaforma alle aziende per poter contare su un account verificato.
E così, uno dei più prestigiosi quotidiani del mondo, vincitore di ben 132 premi Pulitzer dal 1918, sarà privato del simbolo che era stato inizialmente introdotto proprio per segnalare agli utenti le fonti informative più affidabili. Di contro, chiunque darà 8 dollari al mese a Musk potrà essere segnalato come se fosse una celebrità.
Appresa la notizia Musk si è scagliato all'attacco del Times: «La vera tragedia è che la loro propaganda non è nemmeno interessante», ha detto. Poi è passato ai soliti insulti che tanto piacciono ad una certa destra: «Il loro feed è l'equivalente Twitter della diarrea. È illeggibile».


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