Il pastore Carollo dice che omosessualità e divorzi siano un'ostacolo alla produzione intensiva di bambini
Il pastore evangelico Luigi Carollo sostiene che per incentivate la produzione intensiva di bambini bisognerebbe imporre su leggi che costringano le donne ad avere figli non voluti. A detta sua, per imporre una maggiore produttività agli uteri femminili bisognerebbe abolire i diritti, con particolare attenzione a rendere illegale «aborto, pillole varie, 194, divorzio fai da te, matrimoni non etero».
Dopo aver ripetutamente elogiato Giorgia Meloni per il suo voler rendere orfani i figli di famiglie omogenitoriali, nati da genitori che li hanno cercati tra mille difficoltà, il pastore pretende leggi che impongano dei figli a donne che vorrebbero interrompere la loro gravidanza. Ed è facile immaginare a quale vita lui vorrebbe condannare quei poveri bambini, costretti a nascere da mamme che non per i più svariati motivi non potevano o non volevano prendersene cura.
Poi, quasi a voler indicare quale sia la sua idea di "famiglia", se la prende anche con chi divorzia. Evidentemente lui vorrebbe famiglie in cui ci si odia a morte, credendo che così potranno nascere figli da condannare a subire quel clima. E naturalmente se la prende anche con i gay, senza spiegare se lui li vorrebbe costringerli a ingravidare donne che non amano.
Nella su retorica, i figli non sono più un atto d'amore, ma un obbligo che va imposto con la forza. Anche anche a rischio di condannare i bambini a vivere con genitori che non si sopportano o che non li volevano.