Il pastore Carollo va all'attacco della Cei


Il pastore Luigi Carollo è esponente di una chiesa dal nome impronunciabile che lui pare sostenere debba essere ritenuta fondata sull'omofobia. E se un conto è che lui dica che la Sabaoth Church gioisce al pensiero che la maestra gradita a Pillon che ungeva con olio benedetto i suoi studenti sia tornata in classe col rischio che torni a cercare di imporre le sue convinzioni personali contro il volere dei genitori, un altro che lui dica che a lui non sta bene che un'altra chiesa possa pensarla diversamente da lui.
In particolare, si dice arrabbiato con la Cei perché il cardinale Zuppi non aiuterà le lobby forzanoviste ad imporre atroci sofferenze ai malati terminali.

Sfottendo l'orsa che i leghisti vogliono abbattere perché ha protetto i suoi cuccioli, pare surreale mentre dice che un malato andrebbe costretto soffrire perché lui dice che bisognerebbe valutare l'ipotesi che possa accadere un miracolo.
Ma se nessuno gli impedisce di soffrire inutilmente se lui vuole sperare in un miracolo, diventa difficile comprendere su quali basi il pastore dica che le sue convinzioni andrebbero imposte agli altri contro la loro volontà. Ed è anche opinabile il suo sostenere che accanimenti e terapie evasive possano essere definiti "vita" e non tortura, dato che si parla id malati terminali e non di persone che hanno una vita davanti come quegli adolescenti che lui invita a discriminare se il loro orientamento sessuale non piace alla sua chiesa.



A sembrare confuso, però, parrebbe proprio il pastore. Infatti è quasi surreale il dialogo che intrattiene col blogger omofobo che posa con Roberto Fiore che li vede sostenere che la chiesa dovrebbe fare quello che dicono loro perché lo ha detto anche Jacopo Coghe a nome dell'organizzazione forzanovista Provita Onlus:



Peccato che nulla cambi i fatti: se nessuno gli vieta di poter soffrire quanto vorrà, lui ritiene che quella libertà vada negata a persone che lui vorrebbe fossero costrette a soffrire a nome delle sue convinzioni religiose.
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