Il professor Mora sostiene che l'Italia sia "laida" perché non impone culti religiosi in classe
Il professor Marino Mora ha fatto incetta di proseliti da quando si è proposto come il docente che puniva gli studenti che protestavano contro il sessismo. Già collaboratore di alcune organizzazioni di estrema destra che organizzavano blasfemi rosari "di riparazione" contro i Pride, sostiene che l'Italia sia "laida" perché i fondamentalisti non possono usare le scuole per indottrinare i bambini al loro credo.
Premesso che imporre la costruzione di rosari in classe, impartire benedizioni con olio di Medjugorje agli studenti e imporre preghiere vada ben oltre il suo dire che la paladina dei fondamentalisti avrebbe solo "fatto recitare qualche preghiera", pare sinceramente folle il suo sostenere che l'Italia "odierebbe Cristo" perché non lo impone con la forza:
Apprendiamo così che il docente del Liceo Bottoni di Milano ritenga che protestare contro il sessiamo sia un atto inappropriato nelle scuole, mentre imporre riti di culto in classe sia un atto dovuto e necessario. E dato il personaggi, scopriamo che per loro sarebbe cola degli islamici se una maestra non può imporre preghiere agli alunni.
Forse confondendo la fede con il desiderio di sopraffazione, si lanciano nel dire che loro esigono che nelle classi siano esposti simboli sacri pe rimporsi sui bambini:
Si passa così a chi cita Porro e Giordano, raccontando che i sue populisti direbbero che ritenere che le scuole nons iano luoghi di culto significherebbe vietargli di recitare l'Ave Maria. Peccato che nessuno gli vieti niente, dato che qui il tema è un'insegnante che costringe dei bambini a dire quella preghiera:
Si arriva poi al solito finale, dicendo che chi non impone le loro idee andrebbe accusato di essere "satanista". D'altronde il fatto che le Chiese siano pagate dai cittadini, che i preti siano esonerati da molte tasse e che la religione sia fonte di reddito per molti non gli basta: loro esigono che la si imponga come fa il loro amato Putin:
E c'è da aver paura di chi crede che ogni tema vada usato e per soggiogare, sottomettere e imporre.