Il professor Mora tira in ballo le drag queen per difendere la maestra che ungeva gli alunni con olio santo


Divenuto l'idolo dell'estrema destra come professore che ha fa fatto leva sull'omofobia come pretesto per punire alcuni suoi alunni che osavano manifestare contro il sessismo, il professor Martino Mora è stato invitato da Telelombardia a esprimere la sua «solidarietà» alla maestra sarda sospesa per i ripetuti episodi che l'hanno vista costringere i suoi alunni a pregare, a costruire rosari o a farsi benedire con olio di Medjugorje.
Secondo Mora, imporre il proprio credo sarebbe «trasgressione» contro una «cultura laicista» e ritiene che dovrebbero esserci molte altre maestre che usano le classi come luogo di culto perché «non è giusto che la sensibilità religiosa, la sensibilità del cristianesimo, la sensibilità del cattolicesimo che tutti abbiamo celebrato con i laici attraverso la Pasqua debba essere completamente espulsa dalla dimensione pubblica».
Peccato che la Pasqua sia una festa anche civile e che ritenere inopportuno il voler usare pregare in luoghi che non hanno quella finalità non significhi censurare la fede, ma ritenere che vada manifestata in luoghi adeguati. La tesi di Mora diventa ancor più surreale se si pensa che lui ha punito gli studenti che protestavano contro il sessiamo asserendo che la scuola non era luogo adatto al loro vestiario, così come lui milita in un gruppo di estrema destra che organizza "processioni di riparazione" contro i Pride dicendosi offesi da chi non impedisce ai gay di potersi mostrare in pubblico.

Sempre sostenendo che lui non capirebbe che il problema non è la presunta fede della signora ma il fatto che ungesse gli alunni con olio benedetto durante le ore di lezione, Mora ha sostenuto che qualcuno volesse «impedire ai cristiani di insegnare». Sostiene anche che la scuola pubblica italiana sarebbe «la più ideologizzata del mondo» e che l'insegnante sarebbe stata sospesa per «aver fatto dire due preghiere».
Peccato che sia ormai appurato che non ha fatto «dire due preghiere», ma si è esposta a ripetuti atteggiamenti inadeguati per una scuola.


In difesa dei post anti-gay in cui la maestra sarda sosteneva esista la fantomatica «propaganda» gay teorizzata da Putin, Mora dice che saremmo davanti alla «polizia del pensiero» perché lui ritiene ignobile che si vada a vedere ciò che le persone esprimono pubblicamente sui social.
E non è andato meglio con le telefonate, dato che una telespettatrice ha capito da mora che qualcuno andrebbe a «spiegare l'omosessualità» ai bambini di 8 anni e impedirebbe di «fare il presepe in chiesa». Peccato che non si parlasse di chiese di di sule scolastiche e il tema non erano i presepi ma le benedizioni con l'olio santo. E su Sanremo la telespettatrice dice che lei avrebbe visto «Sodoma e Gomorra» e che si sente offesa dalle donne mussulmane che indossano il velo (anche se esiste una differenza tra chi vuole imporre una religione ai bambini e chi la manifesta per i fatti suoi).

A quel punto Mora ha chiesto la sospensione dei dicenti del Liceo Bottoni che da mesi lui diffama accusandoli di lesa maestà al ministro che tace sugli attacchi squadristi di Firenze. Ed ovviamente dice che lui ritiene che «la maestra ha fatto bene a far dire Padre Nostro e Ave Maria se nella sua sensibilità cattolica aveva questa esigenza». Ed è così che spiega che lui parrebbe ritenere i desideri e i bisogno personali dei docenti dovrebbero prevalere i diritti degli studenti.
Probabilmente mosso dal suo feroce odio contro il mondo lgbt, è inventandosi un'assurda contrapposizione che Mora ha poi aggiunto: «Se al posto di un padre nostro gli avesse parlato di drag queen, ovviamente tutto questo non sarebbe successo».
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