Lo stop dell’AIFA alla PrEP


L'AIFA ha deciso di rinviare il via libera alla gratuità della PrEP, l’efficacissima Profilassi pre-Esposizione che previene l’HIV, proprio nell’ultimo passaggio autorizzativo. Ciò fa precipitare l’Italia fra i Paesi occidentali più arretrati e oscurantisti sul fronte della prevenzione dell’HIV e uno dei pochi a welfare avanzato che non prevedere l'erogazione gratuita di simili farmaci.
La sospensione è stata decisa lo scorso giovedì 23 marzo dal CPR, il Comitato prezzi e rimborsi dell’AIFA, il cui compito era esclusivamente quello di definire il prezzo d’acquisto del farmaco da parte del nostro Servizio Sanitario, da trattare poi con le aziende produttrici. La CTS, ossia la Commissione Tecnico-Scientifica di AIFA, che certifica sicurezza, indicazioni d’uso e rimborsabilità dei medicinali, aveva infatti già dato il suo via libera.
Composto da Tenofovir disoproxil fumarato ed Emtricitabina, il farmaco è già da tempo utilizzato per il controllo dell’HIV per cui se ne conoscono bene tollerabilità, sicurezza ed efficacia. Se assunta correttamente, la profilassi offre una protezione dall’infezione che sfiora il 100%. In Italia può essere prescritta da specialisti in malattie infettive, ma le spese (circa 60 euro a confezione) sono tutte a carico dei cittadini. La non gratuità della PrEP costituisce una barriera insormontabile per le persone più giovani e per quei gruppi di popolazione più esposti al virus perché socialmente (e dunque economicamente) più vulnerabili.
Per questo Lila Onlus ha avviato una raccolta firme con cui chiede che la decisione sia rivista.
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