Provita Osa usa un uomo che ha irriso le atlete trans contro le atlete trans
Oltre a battersi contro il contrasto ai cambiamenti climatici, a sostegno di azioni che mirano a rendere orfani i figli delle persone lgbt e a cercare di garantire la sistematica discriminazione degli adolescenti trans nelle scuole, l'organizzazione forzanovista Provita Onlus è impegnata da anni anche a chiedere che le atlete trans siano esclusa da ogni gara sportiva.
Jacopo Cpoghe non le vuole, perché sostiene che la loro identità non vada riconosciuta. E così oggi tenta di istigare alla discriminazione i suoi proseliti, raccontando la solita favoletta sul fatto che le paesone transessuali vadano derise sostenendo che si tratterebbe di uomini che si "sentono" donna.
Mistificando la storia di un omofobo che ha irriso le donne trans. oggi scrive:
Ormai abituati a inserire offese in ogni attacco alla comunità lgbt, questa volta hanno deciso di dire che il rispetto sarebbe "aberrante" e nel loro articolo scrive:
Le conseguenze aberranti dell’ideologia gender e della concezione fluida dell’identità di genere? Un assaggio lo abbiamo con la vergognosa vicenda che, in Canada, ha visto protagonista Avi Silverberg. L’uomo si è iscritto ad una competizione di powerlifting femminile e - in base al regolamento - gli è bastato dichiarare di sentirsi donna.
Come ci spiegano i neofascisti di CasaPound, i loro Silverberg è diventato un "eroe" degli intolleranti perché ha preso in giro le regole di inclusione per chiedere che altre atlete fossero discriminati. E tanto pare aver eccitato quell'estrema destra che invoca un divieto allo sport per le persone trans, ricordando quei tempi i cui i loro avi nazifascisti escludevano gli ebrei:
Tornando all'organizzazione forzanovista Provita Onlus, l'articolo passa a insultare Lia Thomas. Peccato che la natatrice avesse dovuto assumere terapie ormonali e non sia paragonabile al caso che loro usano per incitare odio.
Da notare è come Provita Onlus parli al maschile di Lia Thomas, intenzionati a incitare i loro neri proseliti a negare il diritto all'esistenza di chi non risulta espressione dei pruriti sessuali di Coghe:
Ebbene, Silverberg ha stravinto la competizione frantumando qualsiasi record. Una vicenda surreale che ovviamente sta facendo molto discutere, in particolare in riferimento al presunto “diritto” degli atleti transgender di partecipare, appunto, a gare femminili. Il caso più noto, ne abbiamo parlato più volte, è quello del nuotatore Lia Thomas, nato Will, e dichiaratasi transgender nel 2018 a fine liceo, dopo aver nuotato dall'età di 5 anni in gare maschili. Thomas ha spazzato via la concorrenza a livello universitario, diventando nel 2021 la prima atleta trans a vincere un campionato nazionale NCAA Division I (il più alto gradino dello sport universitario) in qualsiasi disciplina, classificandosi primo nelle 500 yard stile libero femminili.
Sport? Inclusione? Rispetto? Scienza e biologia? Niente di tutto questo, perché l’identità di genere e il gender portano solo a discriminare e annullare le donne.
La conclusione è parte di quella loro campagna di incitamento alla discriminazione che cerca di istigare le donne coltro altre donne. Infatti non pare che ad essere preoccupati dei diritti delle donne possa essere un Jacopo Coghe che vorrebbe imporsi sui loro corpi e costringerle a fare ciò che vuole lui.
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