Salvini elogia la maestra che costringeva i bambini a costruire rosari in classe
A scuola si dovrebbe andare per studiare e non per pregare, dato che a quello scopo esistono già quelle chiese che la destra vuole siano pagate con i soldi dei contribuenti. Ma non pare pensarla così Matteo Salvini, il quale elogia la docente che, all'insaputa dei genitori, ha costretto i suoi studenti a recitare l'Ave Maria in classe e a costruire rosari.
Se pare evidente che Salvini usi la religione come strumento identitario che radicalizzi il suo elettorato, opinabile è il suo sostenere che sarebbe «folle» sanzionare chi abusa del suo ruolo per imporre preghiere e atti di culto in classe.
Ed è curioso dica che i bambini sarebbero della maestra e non di quei genitori che l'hanno denunciata perché infastiditi dai suoi abusi sui loro figli.
Insieme a Salvini, altri esponenti della destra hanno presentato un'interrogazione al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, sostenendo che le proteste dei genitori sarebbero espressione di "intolleranza verso la religione cattolica" e fonte di "integralismo laico". Quindi, a detta loro, a scuola bisognerebbe andare per dire preghiere e costruire rosari al posto di studiare la storia, sia mai scoprano che quelli elogiati da La Russa non erano pensionati che suonavano in una banda musicale.